Annotations 26233 items

Pallentes aperit sedes abruptaq(ue) saxa 

Asp(er)at et duru(m) vinclis adamanta paratq(ue)

Sollicitet vitę: veniet quę misceat om(ni)s

O iuvenis, placido manes patremq(ue) domu(m)q(ue)

Artib(us) Hemoniis; tali tua membra sepulchro,

Così nel codice, s’intenda Voltus.

Come segno abbreviativo si trova la lineetta soprascritta sormontata da un punto. Nella scrittura visigotica tuttavia, possono trovarsi anche la lineetta semplice oppure i due punti (f. 70r, r. 21 unđ la lineetta interseca il tratto verticale della d e r. 19).

Sopra Siculis forse un terzo correttore ha aggiunto in.

Quamvis e parvis animo descendite bustis

Talibus exuram Stigio cum carmine silvis,

Ut cadat, et nequeunt animam sibi reddere fata

Et Romanoru(m) manes calcate deoru(m).

-x- corretto da s con l’aggiunta di un tratto obliquo discendente da sinistra a destra.

Distribuit tumulos v(e)s(tr)is Fortuna triu(m)phis.

Europam, miseri, Libiamque Asiamq(ue) timete:

Penam victori. Refer hec solacia tecum,

Ut nullos cantata magos exaudiat umbra.

A me morte data. Tripodas vatesq(ue) deor(um)

Fortis adit. Ne parce, precor: da nomina reb(us),

Quisquis vera petit dureq(ue) oracula mortis

Consumpto iam iure semel. Tunc robore multo

Da loca, da voce(m), qua mecum fata loquantur.

Si tantu(m) vixisse iterum, nęc verba nec herbę

Audebunt longe somnum tibi solvere Lethes

Stat vultu mestus tacito mortemq(ue) reposcit.

Tutius Emathia». Sic postqua(m) fata p(er)egit,

Si noti la decadenza e la pesantezza delle forme: h, m e n hanno sempre l’ultimo tratto ripiegato verso l’esterno.

L’abbreviazione per -us è sempre ondulata.

Addidit et carmen, quo, quicquid consulit umbra(m),

Scire dedit. Mextum fletu manante cadaver

«Aspexi tacitę revocatus ab aggere ripę;

Effera Romanos agitat discordia manes,

Impiaq(ue) inferna(m) ruperunt arma quietem.

Sors obscura decet: certus discedat, ab umbris

«Tristia non equide(m) Parcaru(m) stamina» dixit. 

Quo tam(en) e cunctis michi noscere contigit umbris:

Elisias alii sedes ac Tartara mesta

Lustrales bellis animas, flentemq(ue) Camillum

Infausta(m) sobole(m); maior Carthaginis hostis 

Abruptis Catilina minax fractisq(ue) catenis

Exultat Mariiq(ue) truces nudiq(ue) Cethegi. 

Vultus erat; vidi Detios, natumq(ue) patremq(ue),

Et Curios, Silla(m) de te, Fortuna, querente(m).

Deplorat Lybicis peritura(m) Scipio terris

Hii fecere pala(m). Tristis felicib(us) umbris

Diversi liquere duces; quid fata pararent

Non servituri meręt Cato fata nepotis;

Così nel codice; -occan agg. alla fine del rigo da altra mano.

i corretta su e quasi del tutto erasa.

Brute, pias inter gaudente(m) vidim(us) umbras.

Solu(m) te, consul depulsis prime tyrannis,

Iniziale I con elementi terminali zoomorfi, si noti in particolare l’apice a forma di corna e il pedice in cui è possibile distinguere la testa di un volatile. Il corpo della lettera è decorato ad intreccio su riquadri dai colori rosso e giallo alternati e le prime due righe del secondo libro sono su fondo a più colori, arancio, giallo, ecc.

Trascrizione: Iohannes autem.

Così nel codice corretto da tantum cumque chiudendo la prima t- con un tratto che scende sotto il rigo a disegnare la q, ma omettendo d’inserire la u.

-dus aggiunta posteriore di altra mano.

U corretta nell’interlineo da altra mano su -o- esapunta.

L’ultima -s corretta dal consueto correttore nell’interlineo su precedente -m.

La r aggiunta nell’interlineo.

Explicit ed incipit in arancio.

Trascrizione: Expl(icit) lib(er) I | Incip(it) liber secundus.

Et aggiunta da altra mano alla fine del rigo.

cum audisset in vinculis opera Chr(ist)i mittens duos de dis

exspectamus? Non quasi ignorans interrogat, 

Sic et correzione da sicut con ut depennato ed et aggiunto nell’interlineo.

Si noti la ricorrenza della legatura ti.

Caratteristica è la legatura et, con la forma peculiare della t.

L’ultima -a corretta da e

dilectus in quo mihi complacui, sed quo modo saluator

ecce agnus D(e)i, ecce qui tollit peccata mundi, et pa

Ricorrono le abbreviazioni tipiche della minuscola insulare. In particolare nel testo per.

ipse enim ceteris ignorantibus demonstrat dicens:

tris uocem intonantis audierat: hic est filius m(eu)s

chri indicabant saltim sic parentur ad fidem et viderent 

Forse -x corretto su –t.

Il consueto correttore ha scritto le ultime lettere (-s ęs) su precedenti lettere oggi non più riconoscibili.

Il correttore posteriore che è già intervenuto in precedenza (al r. 13 della seconda colonna) ha corretto la parola exprae|serim espungendo la -a- e aggiungendo una -s prima di andare a capo.

birent discipuli Iohannis adversum d(omi)n(u)m et haberent

-ra- aggiunta nell’interlineo. 

aliquid mordacitatis ex livore et invidia, superior

La d- forse è corretta su altra lettera oggi incomprensibile; una mano posteriore, che scrive in carolina, ha inoltre corretto -tas su altre lettere oggi anch’esse irriconoscibili.

utrumque d(ici)t, et aequalem

tatem et praeceptum eludere prius quam ille proponat,

Est.

La i correzione nell’interlineo su precedente -e espunta.

Si noti l'abbreviazione di per.

in omnibus bonis, et discipulos ad magistrorum refri

cipulis suis ait illi: tu es qui venturus es an alium

Segue una rasura, perché il copista aveva scritto erant che viene dopo.

Le abbreviazioni insulari hanno una particolare importanza dal momento che hanno influenzato lo sviluppo del sistema abbreviativo medievale. Esso si basa sui sistemi in uso già in età romana ed in particolare sui segni tachigrafici e sulle notae iuris. Sulla sua formazione, Steffens sostiene che potrebbe essere stato creato a Bobbio. Secondo Schiaparelli, invece, il sistema sarebbe stato creato già nel V-VI sec. all’epoca dell’introduzione della cultura romana in Irlanda.

interrogat ubi sit positus Lazarus, ut qui locum sepul

Segue la rasatura di tre lettere tra le quali si riconosce una -e-.

formam servi sine ulla con

La nota «h(ic) d(eest)» che rinvia alla corrispettiva nota posta in alto «h(ic) l(ege)» con cui si segnala l’inserimento del brano omesso –da nec al secondo creatura- qui riportato di seguito: nec creatura in divinitate(m) ut desisteret e(ss)e creatura.

sionem videntes signa atq(ue) virtutes, crederent in eu(m), et

s(an)c(t)as scripturas dissoluendę

magistro interrogante, sibi discerent. Quod autem sup(er)

Si noti l'abbreviazione per -q(uam).

inminentem soluit quaestionem, dicens: nolite errare, deus 

Utru(m)q(ue). Si noti l'abbreviazione per -q(ue), anche nelle righe successive.

ab Herode discipulos suos mittit ad Chr(istu)m ut per hanc occan

Un segno soprascritto di richiamo rinvia alla nota marginale vergata da altra mano con inchiostro più chiaro c(on)versu(m) iri.

Uso svariato di abbreviazioni per contrazione: es. nostram, dicit, propter ed esse.