Vat.lat.1619
Manuscript information
- Resource type:
- Manuscript
- Collection:
- Vat.lat.
- Shelfmark:
- Vat.lat.1619
- Library:
- Biblioteca Apostolica Vaticana
- Date:
- sec. XIV ex
- Beginning date:
- 1376
- Ending date:
- 1400
- Country:
- Italia
- Region:
- Italia settentrionale
- Support:
- membr.
- Height:
- 273
- Width:
- 198
- Extent:
- II. 123. II
- Content:
- De bello civili
- Overview:
- Lucanus, De bello civili.
Description
- Bibliography:
- Manuscrits classiques, III. 1, p. 222-223; Vedere i classici, p. 308.
- Collation:
- 16 fascicoli: 1-15 quaternioni (ff. 1-8, 9-16, 17-24, 25-32, 33-40, 41-48, 49-56, 57-65, 66-72, 73-80, 81-88, 89-96, 97-104, 105-112, 113-120); 16 binione (ff. 121-123[-1]).
- Layout:
- unica colonna; ll. 33/rr. 34; mm 199x112; rigatura a colore (tipo Derolez 21).
- Foliation:
- manuale, a numeri arabi in inchiostro bruno nell’angolo superiore del margine esterno.
- Writing:
- gotica
- Writing - Note:
- scrittura di tipo "bononiensis" di copista unico che verga il testo in inchiostro bruno; glosse marginali e interlineari coeve e posteriori alla stesura del codice.
- Decoration - Note:
- 10 iniziali maggiori miniate con figura inscritta a mezzobusto che introduce ciascun libro (ff. 1r, 11v, 22v, 34r, 46v, 59r, 71v, 85r, 98r, 115r); 1 iniziale (mm 26x24) con probabile ritratto d’autore all'inizio dell’epitaffio di Lucano (f. 1r). Le iniziali con corpo rosa su fondo azzurro sono di modulo piuttosto grande e inserite all’interno di un riquadro in foglia d’oro (media mm 45x50). Tutte le iniziali sono dotate di prolungamenti lungo i margini a foglie d’acanto di colore rosa, rosso, verde, azzurro e dischetti aurei. I personaggi raffigurati all’interno delle iniziali sono prevalentemente uomini d’armi, provvisti di elmo, spada e cotta di maglia mentre ai ff. 98r, 115r due figure a mezzobusto indossano la cappa di ermellino e cappuccio; iniziali dei versi toccate di giallo; titoli rubricati.
- Binding - Note:
- su assi di legno con coperta in cuoio; lungo il perimetro dei piatti doppio listello impresso in oro; sul dorso, a cinque tasselli, decorazioni impresse in oro, sul primo partendo dall’alto è inciso lo stemma di papa Pio VI (1775-1799), in basso le insegne del cardinale bibliotecario Francesco Saverio Zelada (1779-1801) sul secondo tassello partendo dall’alto l’indicazione 1619.
- Condition:
- buono; visibili numerose gore d’umidità prevalentemente nei primi e negli ultimi fascicoli; tracce evidenti di grana follicolare sul lato pelo.
- Catchwords:
- costanti, a inchiostro bruno posizionati al centro del margine inferiore dell’ultimo foglio.
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
Curatorial narrative
Il Vat. lat. 1619, copiato in gotica del tipo littera bononiensis, contiene il De bello civili di Lucano, preceduto dal noto epitaffio Corduba me genuit (Badalì, Scheda nr. 66, p. 308). Finora riferito genericamente di provenienza italiana, il codice è di origine emiliana e databile tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo; il corredo illustrativo è costituito da dieci iniziali maggiori figurate all’incipit di ciascun libro, in cui vi sono rappresentati prevalentemente uomini d’armi a mezzo busto, e un’iniziale figurata con ritratto d’autore ad apertura dell’epitaffio.Le iniziali con figura, a corpo rosa con fondo blu inserite all’interno di un campo in foglia d’oro mostrano una cultura di ambito bolognese, vicina alla bottega del noto miniatore Nicolò di Giacomo. Gli stilemi della miniatura indicano una fase tarda della bottega di Nicolò e, seppur la ripetitività delle formule espressive e dei soggetti non consente di comparare questo manoscritto con altri esemplari illustrati prodotti a Bologna nell’ultimo quarto del secolo, caratterizzati da uno stile più narrativo, come è il caso ad esempio degli Antifonari per San Giacomo Maggiore a Bologna (Bologna, Museo Civico Medievale, mss. 598, 600, 601, 603, 604, 606, 4109) o il codice con le Tragedie di Seneca (ms. Vat. lat. 1645), la tipologia dei tralci d’acanto, la realizzazione volumetrica delle figure, dal contorno marcato e le espressioni piuttosto grevi e immediate dei personaggi mi sembra che rispondano al gusto tipico dell’ultima fase artistica della bottega di Nicolò (Pasut, Nicolò di Giacomo, pp. 827-831). A confermare tale ipotesi è anche la produzione dell’ultimo quarto del secolo di codici della tradizione classica, come il già citato Seneca o altri esemplari del De bello civili di Lucano, datati al 1373 (Milano, Biblioteca Trivulziana, ms. 691; Paris, Bibliothèque nationale de France, latin 8044); alcune correlazioni si possono avanzare inoltre con il pittore bolognese Jacopo di Paolo, formato nella bottega di Nicolò, soprattutto per quanto riguarda i tralci marginali, si confronti ad esempio il frontespizio degli Statuti dell'Arte della seta datato al 1380 circa (Bologna, Archivio di Stato, cod. min. 56).
Parts of this manuscript
1r
Epitaphium Lucani