Pal.lat.1538
Manuscript information
- Resource type:
- Manuscript
- Collection:
- Pal.lat.
- Shelfmark:
- Pal.lat.1538
- Library:
- Biblioteca Apostolica Vaticana
- Date:
- sec. XIV-XV
- Country:
- Italia
- Region:
- Italia centro-settentrionale
- Support:
- Membr.
- Height:
- 340
- Width:
- 240
- Extent:
- I. 104. II
- Overview:
- Seneca, Opere filosofiche.
Description
- Bibliography:
- Manuscrits classiques, II.2, pp. 573-576; Vedere i classici, pp. 309-310; IAM41.3; IAM41.4; IAM64.3.
- Collation:
- 10 fascicoli: 1 bifoglio (ff. II-2); 2 quinione (ff. 3-12); 3-9 senioni (ff. 13-24, 25-36, 37-48, 49-60, 61-72, 73-84, 85-96); 10 quaternione (ff. 97-104); il primo foglio di guardia e l'ultimo sono cart., mentre il penultimo è membr.
- Layout:
- A due colonne (mm 240x170, intercolumnio mm 22) di 48/49 ll./rr.; rigatura alla mina ben visibile su entrambi i lati del foglio (tipo Derolez 42, ma con doppie righe guida nei margini superiore e inferiore per titoli correnti e verba reclamantia); spesso individuabili i fori guida.
- Foliation:
- Manuale antica in cifre arabiche a inchiostro bruno chiaro in alto a destra; i primi tre fogli, sia il cartaceo sia i membranacei, sono indicati I-III a lapis in alto a destra; gli ultimi due fogli sono segnati come 104-105 a lapis in alto a destra; accanto alla mano antica, una mano diversa indica con 101 il foglio 103, a inchiostro nero in alto a destra.
- Writing:
- Gotica del tipo Bononiensis
- Writing - Note:
- Più di un copista, inchiostro bruno scuro; rubricati incipit, explicit, titoli correnti, indicazioni dei capitoli; numerosi notabilia, maniculae e annotazioni successive di più mani; lettere guida spesso visibili.
- Decoration - Note:
- 36 iniziali maggiori (mm 31x28, media), di cui 5 istoriate (ff. 1r, 11r, 15r, 35r, 44r), 14 abitate (ff. 3v, 7r, 20r, 22v, 25v, 29v, 32v, 41v, 49r, 54r, 59r, 62r, 92v, 98v), 17 con decorazione fitomorfa (ff. 1v [2 iniziali], 17v, 59v, 66r, 68v, 74r, 79r, 80v, 84r, 85r, 90r, 91r, 94v, 96v, 99v, 101v), tutte con corpo fitomorfo policromo (rosso, blu, rosa, rosso) su campo blu e fondo rosa, talvolta con inserti in foglia d’oro e con esempi di bastone bolognese e di fregi che spesso si dispongono nell’intercolumnio; numerose iniziali medie in rosso e in blu con filigrana del colore opposto; titoli correnti rubricati nel margine superiore; all’interno del testo, lettere toccate di rosso; segni di paragrafo in blu e in rosso.
- Binding - Note:
- In pergamena naturale su quadranti in cartone, dorso a 5 nervi doppi; sul secondo tassello è segnalato "Seneca Episto(lae)"; in origine i piatti dovevano essere chiusi con quattro legacci in cotone di cui rimangono solo gli attacchi; attualmente protetta da una cartella in cartone grigio chiusa da legacci in cotone.
- Condition:
- Discreto, la pergamena è molto ingiallita, in molti casi ha perso di planarità e i fascicoli appaiono molto squadernati, talora con scarsa adesione alla legatura.
- Signatures:
- Non presenti.
- Catchwords:
- Costanti, sul margine inferiore, spesso riquadrati in inchiostro rosso.
- General note:
- Al f. IIr, nota di possesso di Benedetto Fortini, che redige anche l'indice: "Liber [est mei Ser Benedetti Fortini] de Florentia, reddatur ei" (letto parzialmente alla lampada di Wood in Manuscrits classiques, II.2, p. 189); a f. 103r, in calce alla seconda colonna di scrittura, alla fine del testo e prima dell'explicit rubricato, egli lascia di nuovo un ex libris: "Ser Benedetti Fortini". A f. IIr è presente inoltre la nota relativa all'edizione senecana di Gruter, Heidelberg 1594: "Palatinus primus. Sic citat hunc codicem Ianus Gruterus in animadversionibus suis ad Senecam". A f. IIIv, ex libris di Giannozzo Manetti (1396-1459): "Carte 103, Iannoçii Manetti". Subito al di sotto, segue un'estesa rasura e un ulteriore indice, vergato dal suo segretario personale Tommaso Tani (per questo personaggio cf. G. M. Cagni, Vespasiano da Bisticci e il suo Epistolario, Roma 1969 [Temi e Testi, 15], p. 132 nt. 2; Giannozzo Manetti, Dialogus consolatoribus, a cura di A. De Petris, Roma 1983 [Temi e Testi, 32], p. XVI; E. Conti, L’imposta diretta a Firenze nel Quattrocento (1427-1494), Roma 1984 [Studi storici - fasc. 136-139], p. 352; S. Foà, Manetti, Giannozzo, in DBI, LXVIII, Roma 2007, pp. 613-617: 614).
- Other name:
- Derolez, Albert [person]
Manetti, Giannozzo, 1396-1459 [owner]
Fugger, Ulrich, 1526-1584 [owner]
Gruterus, Ianus, 1560-1627 [owner]
Fortini, Benedetto, m. 1406 [owner]
Tani, Tommaso, sec. XIV ex-XV in [person] - Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
Curatorial narrative
Di medio formato in pergamena di qualità discreta, il Pal. lat. 1538 è un codice di studio, glossato a margine da diverse mani che utilizzano tipi differenti di annotazione – notabilia, maniculae, serpentine, ma anche il σημείωσον (abbreviato in Η inchiavardata entro Σ, entrambe maiuscole, es. ai ff. 6r, 51v) e il No per nota (es. ai ff. 44v, 64r). Il manoscritto è stato indagato dalla critica soprattutto sotto l’aspetto filologico (cfr. Fohlen, Trois manuscrits parisiens, pp. 90-91; Ead., Manuscrits démembrés, pp. 244, 251; Mazzoli, Ricerche sulla tradizione, passim; Fohlen, Variations sur Sénèque, p. 215), mentre quello storico-artistico è rimasto ai margini della riflessione.
Pur esemplare di studio, esso si presenta con una veste editoriale sobria, ma accurata, costruita su una sequenza di iniziali variamente decorate e collocate agli snodi fondamentali delle opere filosofiche. Nella maggior parte dei casi, le lettere miniate introducono ai brani senecani attraverso una galleria di figure che a essi si riferiscono; le scelte iconografiche non sono tuttavia particolarmente connotative: se infatti si separasse il testo dall’illustrazione, difficilmente si sarebbe in grado di comprendere a quale opera essa fa riferimento.
Il manoscritto parla inoltre il linguaggio del libro bolognese-padovano allo scorcio del secolo XIV, spesso confezionato per le attività dei due Studia cittadini – un riflesso in tal senso può forse cogliersi nell’insistenza visiva riservata al codex o, in alternativa, al rotolo, all’interno delle iniziali miniate. Nel Pal. lat. 1538 terminazioni fitomorfe e lambrecchini enfatizzano elementi a bastone che, dalla morfologia della lettera, si allungano nei margini. La tavolozza pittorica è declinata nei toni del blu intenso, del rosso, del rosa, del grigio, dell’arancio, sfumature connotative di questa produzione, stese con campiture compatte e prive del chiaroscuro; anche le figure appaiono scarsamente caratterizzate, sia dal punto di vista della volumetria sia sotto l’aspetto fisionomico.
Interessante è l’immagine a f. 1r, illustrata con il suicidio del filosofo, probabilmente costruita sul passaggio di Tacito, Annales 15, 63-64 (Stok, Scheda nr. 67, p. 309); essa mostra in filigrana la lettura in senso cristiano che il Medioevo, per il tramite di s. Girolamo, fece delle opere di Seneca. Questi è nella tinozza di acqua calda con le vene recise – è forse possibile intravvedere qui un modello iconografico desunto da codici a contenuto medico – e il suo gesto, messo in atto per «decreto neroniano», è considerato sia ineludibile sia «coerente con l’etica del personaggio, sulla cui moralità non sussistevano dubbi»; è allora secondo questa visione che Seneca può «assumere i connotati di un martire ante litteram» (De Lachenal, Illustrazioni antiche, p. 561).
Articolata è la vicenda relativa ai possessori del codice, che tra i suoi fogli lasciano tutti testimonianza di sé. Il primo potrebbe essere stato Benedetto Fortini, presente con le note di possesso ai ff. IIr e 103r; notaio e personalità di spicco della Repubblica fiorentina, ne divenne cancelliere a metà degli anni ’70 del secolo XIV, condividendo il ruolo con Coluccio Salutati (1331-1406). Quindi segretario della Signoria e console, in molte occasioni fu inviato come ambasciatore in diverse città italiane, tra le quali Bologna (1396) e Padova (1402; Astorrri, Fortini, Benedetto, pp. 189-190), luoghi in cui potrebbe aver acquistato il manoscritto senecano. Si può ipotizzare che proprio per la via fiorentina il volume sia arrivato a Giannozzo Manetti (1396-1459; Foà, Manetti, Giannozzo, pp. 613-617), il nome del quale compare a f. IIIv (per la sua collezione nel fondo Palatino cfr. Cagni, I codici vaticani, pp. 1-43 e anche Iannotius Manetti, De vita ac gestis Nicolai, p. XXXV). Il Pal. lat. 1538 è inoltre uno di quei manoscritti che Leone Allacci (1586-1669) – scriptor Graecus della Vaticana, responsabile del complesso trasporto della Biblioteca Palatina da Heidelberg a Roma negli anni ’20 del Seicento (Montuschi, Le biblioteche di Heidelberg, pp. 280-336) – acquisì personalmente dalla raccolta privata di Jan Gruter (1560-1627), bibliotecario proprio della Palatina dal 1602, e del quale rimane una nota a f. IIr dell’esemplare senecano (Ead., Le biblioteche di Heidelberg, p. 286; al trasporto fa riferimento l’indicazione c[apsa] 166 – 365 sul f. IIr del codice).
Per recenti e più convincenti attribuzioni rispetto all’ambito di produzione del ms., cfr. Alidori Battaglia - Battaglia, Il ritrovato Messale, pp. 300-307 (ringrazio Lola Massolo per la segnalazione).
Parts of this manuscript
1r-v
Epistulae ad Paulum
1v-79r
Epistulae ad Lucilium
79r-80v
Formula vitae honestae
85r
Aenigmata, Epistula II ad Paulum
85r-91r
De clementia
91r-103r
De beneficiis
1v
Epitaphium Senecae
80v-84r
Sententiae
82v-84r
Proverbia
1r
Vita Senecae
84r-85r
Liber de moribus
IIIv
- Date:
- sec. XIV
- Beginning date:
- 1301
- Ending date:
- 1400
- Support:
- membr.
- Locus:
- IIIv
- General note:
- Al f. IIIv indicazione di possesso di Ulrich Fugger e nota di possesso: "Iannozii Manetti".
- Other name:
- Fugger, Ulrich, 1526-1584 [owner]
Manetti, Giannozzo, 1396-1459 [owner] - Source of information:
- IAM66.3 IAM96.2