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Super Hanc Petram Le medaglie architettoniche della Basilica Vaticana e l'omaggio dei pellegrini a San Pietro

TU ES PETRUS ET SUPER HANC PETRAM AEDIFICABO ECCLESIAM MEAM

La costruzione di una basilica dedicata a San Pietro in Vaticano fu voluta nel IV secolo dall’imperatore Costantino I nel luogo in cui la tradizione vuole che sia stato sepolto San Pietro, il primo degli Apostoli.

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Pieter de Bailliu, L'imperatore Costantino pone la prima pietra per la basilica di San Pietro, 1637.

Poiché la vecchia basilica costantiniana era sopravvissuta al Medioevo in condizioni di assoluto degrado, il 18 aprile 1506, Giulio II depose la prima pietra della nuova e attuale basilica di San Pietro in Vaticano insieme ad alcune medaglie realizzate probabilmente dall’incisore Cristoforo Foppa, detto il Caradosso, che della nuova costruzione recava, al rovescio, il progetto dell’abside.

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Agostino Veneziano, Medaglia del Caradosso con il progetto di Bramante per la Basilica Vaticana, 1517.

Il Pontefice, infatti, desiderava che proprio in questo punto Michelangelo costruisse il suo monumento funebre che verrà in seguito realizzato in San Pietro in Vincoli e di dimensioni molto ridotte rispetto all’idea originale. Da quel momento in poi diverse medaglie scandiranno tutti i momenti più salienti della ricostruzione del simbolo della Cristianità per eccellenza, che sin dalla prima edificazione ha accolto i pellegrini che, provenienti da ogni parte d’Europa, desideravano omaggiare il Principe degli Apostoli, lasciando una moneta a testimonianza della propria visita ai piedi dei vari altari che nel corso dei secoli si sono sovrapposti al sepolcro originario.

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Pieter de Bailliu, Pellegrini che adorano il monumento di san Pietro a Roma, 1635.

Queste monete che venivano continuamente lasciate dai pellegrini, erano generalmente raccolte a fine giornata da personale incaricato, ma alcune di esse finivano, per un motivo o per un altro, ad esempio attraverso spaccature nella pavimentazione oppure attraverso piccole aperture nei suddetti altari, sotto il pavimento della chiesa stessa, spesso in prossimità del luogo in cui si riteneva fosse la tomba dell’Apostolo. Oltre ad esse vi erano anche quelle che in questo stesso luogo venivano lasciate da personaggi più o meno famosi che, grazie a particolari privilegi, potevano essere accompagnati fino alla tomba. È il caso, per esempio della moneta d’oro, l’unica del gruppo giunto fino a noi , che Carlo Magno lasciò nei pressi del sepolcro di San Pietro in occasione di una delle sue visite a Roma. Un gran numero di queste monete fu scoperto in occasione degli scavi degli anni 1939-1949 promossi da Pio XII alla ricerca della sepoltura di San Pietro in Vaticano.

Esse costituiscono una documentazione importantissima del fatto che i fedeli di ogni epoca hanno sempre saputo ciò che Pio XII ha ufficialmente confermato al mondo nel radio messaggio del 23 dicembre 1950 a conclusione del primo decennio di lavori di scavo e cioè che […]La gigantesca cupola s’inarca esattamente sul sepolcro del Primo vescovo di Roma, del primo Papa, sepolcro in origine umilissimo, ma sul quale la venerazione dei secoli posteriori con meravigliosa successione di opere eresse il massimo tempio della cristianità.

Questa Galleria di immagini si propone evidenziare le medaglie che documentano le fasi più significative della ricostruzione della Basilica di San Pietro in Vaticano, riproducendone, sul rovescio, le architetture (per questo sono chiamate medaglie architettoniche) e si conclude con una piccola selezione di monete lasciate dai pellegrini per omaggiare San Pietro che dagli anni del loro ritrovamento costituiscono il fondo Tomba di san Pietro del Medagliere Vaticano.