Il Trionfo di Amore: avvia alla conclusione della cerimonia questo monumentale carro in argento, arricchito di elementi all’antica e di fuochi pirotecnici inseriti nella struttura, in un tripudio di bambini abbigliati da putti recanti faci accese; il corteo attraversa le strade di Pesaro insieme a una folla festante.
Nel terzo e nel quarto compartimento elemento araldico (la pignatta) dello stemma di Innocenzo XII (1691-1700); nel quinto compartimento stemma del card. Bibliotecario (1681-1693) Lorenzo Brancati di Lauria.
Ebe: inviata da Minerva, è una giovane donna con lunghi capelli d’oro che le ricadono sulle spalle, ammantata con una sorta di peplo e incoronata di fiori; ella reca un calice d’oro ed è accompagnata da un albero di ulivo sul quale è appeso uno scudo con la testa di Medusa.
Romolo: inviato da Marte e fondatore di Pesaro, è un giovane re vestito con una preziosa armatura in oro e in argento, decorata con aquile e teste di leone; egli porta con sé lancia e spada ed è accompagnato dal suo emblema, un antico elmo con corna di ariete, sormontato da un picchio variopinto.
Luna e Mercurio: introducono al corteo nel quale le personificazioni dei pianeti arrivano su carri da parata; ognuno di essi declama versi che sottolineano i loro influssi astrologici e augurano alla coppia felicità per il futuro.
Personificazione degli Influssi della Fortuna: chiude il banchetto con la recita di alcuni versi; è una donna ammantata con una veste variopinta decorata con monete d’oro e d’argento, porta con sé un contenitore interamente realizzato in zucchero, così come il suo contenuto di denaro sormontato dal serpente.
Il monte Elicona con le personificazioni dell’Astronomia, della Retorica, della Grammatica: esse accompagnano un monte Elicona realizzato in zucchero, mentre recitano versi di buon augurio in latino.
Aretusa: inviata da Cerere, è una ninfa abbigliata con uno splendido copricapo a forma di fonte, come la sua veste in argento che simula le forme dell’acqua; ella porta con sé un cardo palustre ed è accompagnata da una sontuosa cornucopia carica dei frutti della terra e adorna di spighe di grano.
Il monte dei cortigiani: apre la parte della cerimonia relativa alle danze, ai cortei, ai balletti; è una sorta di carro semovente completo di vegetazione e abitato da animali come conigli, cervi e capre.
Dromedario con due servitori: dopo alcuni momenti dedicati a danze e a balli, la coppia di sposi distribuisce ai presenti frutta realizzata in zucchero dipinto e dorato; ed è a questo punto che fa il suo ingresso un dromedario con due vistose ceste riempite in abbondanza con ogni sorta di dolciumi; egli è guidato dal suo fantino ‘etiope’.
Venere e il Sole: parte del corteo nel quale le personificazioni dei pianeti arrivano su carri da parata; ognuno di essi declama versi che sottolineano i loro influssi astrologici e augurano alla coppia felicità per il futuro.