Erato, musa della lirica e della poesia amorosa: inviata da Venere, è una giovane donna ammantata di stelle d’oro, coronata di mirto e lauro; porta con sé l’emblema del cigno d’argento che reca il serto di mirto e il filatterio caricato del motto Cestum, il cinto d’oro di castità e fedeltà al collo dell’animale.
Iris: inviata da Giunone, è una giovane ragazza vestita di oro, di blu e di verde, con ornamenti in morbidi batuffoli di cotone e raggi dorati, con ali anch’esse d’oro e un arcobaleno che le incornicia il volto; porta con sé l’emblema del pavone con un collare prezioso e una cometa in mezzo al petto, poggia le zampe su un sasso in oro e uno in argento.
Sileno: inviato da Bacco, è un anziano uomo barbato, ammantato di bianco, con il capo adorno di serti di vite carica dei suoi grappoli, presenti anche sull’orlo della veste; egli porta con sé una piccola borraccia d’oro e si sorregge a un bastone anch’esso d’oro; è inoltre accompagnato dal suo emblema, la lince maculata con la lancia, attorno alla quale si avvolge un vitigno carico di frutti.
Il Trionfo della Pudicizia: è il sontuoso carro offerto a Camilla una volta entrata nella città di Pesaro, completamente rivestito in argento e addobbato con nastri dipinti; splendente di oro e di argento è anche la figura della Castità, che accoglie la sposa recitando alcuni versi.
Perseo con la testa di Medusa: inviato da Giove, egli è vestito d’argento e indossa un elmo all’antica; porta con sé l’emblema dell’aquila incoronata e ad ali spiegate.
Licaste: inviata da Diana, la ninfa è ammantata di oro e porta con sé una rete di seta verde, oltre all’arco con la faretra per le frecce e una lunga lancia; è accompagnata dal suo emblema, un cervo con corna dorate, come le lune collocate sui suoi fianchi, e con un serto di palma carico di preziosi datteri.
Saturno: parte del corteo nel quale le personificazioni dei pianeti arrivano su carri da parata; ognuno di essi declama versi che sottolineano i loro influssi astrologici e augurano alla coppia felicità per il futuro.
Imeneo, dio del matrimonio, con un’enfasi visiva sugli emblemi degli Sforza (anello e cotogno); egli è un giovane vestito di oro e coronato di rose, recita versi di buon augurio per la coppia.
Marte e Giove: parte del corteo nel quale le personificazioni dei pianeti arrivano su carri da parata; ognuno di essi declama versi che sottolineano i loro influssi astrologici e augurano alla coppia felicità per il futuro.
Tazia: inviata da Vesta, è una giovane donna ammantata di oro e di cremisi, incoronata da un velo ricadente da una corona di lauro; ella porta con sé un setaccio dorato e il suo emblema, un antico vaso anch’esso in oro, carico di fiamme e di fiori.
Il leone e l’uomo selvaggio: un figurante travestito da felino balza fuori dalla struttura del monte (f. 84v), mettendo in scena ogni sorta di acrobazie, mentre ‘l’uomo selvaggio’ tenta di catturarlo.
Orfeo: inviato da Apollo, è un uomo anziano e distinto, con un copricapo all’orientale e un ampio mantello in seta blu; porta con sé l’emblema del grifo d’oro che abbranca un arbusto di lauro raggiato di sole.
Il monte degli Ebrei: introduce alla parte finale relativa ai doni delle città e delle comunità del territorio pesarese; la struttura semovente entra in scena accompagnata da Booz, figura tratta dall’Antico Testamento, protagonista del Libro di Ruth. La sua recita anticipa un balletto offerto dalla comunità ebraica di Pesaro, nella quale dodici giovani celebrano il rigoglio delle terre affidate loro da Costanzo.
La Regina Ebrea: dono della comunità ebraica di Pesaro, numericamente piuttosto consistente; ella, dopo il suo ingresso su una struttura semovente a forma di elefante, tiene un discorso in ebraico tradotto dai suoi tedofori.
Il Trionfo di Amore: avvia alla conclusione della cerimonia questo monumentale carro in argento, arricchito di elementi all’antica e di fuochi pirotecnici inseriti nella struttura, in un tripudio di bambini abbigliati da putti recanti faci accese; il corteo attraversa le strade di Pesaro insieme a una folla festante.
Nel terzo e nel quarto compartimento elemento araldico (la pignatta) dello stemma di Innocenzo XII (1691-1700); nel quinto compartimento stemma del card. Bibliotecario (1681-1693) Lorenzo Brancati di Lauria.
Ebe: inviata da Minerva, è una giovane donna con lunghi capelli d’oro che le ricadono sulle spalle, ammantata con una sorta di peplo e incoronata di fiori; ella reca un calice d’oro ed è accompagnata da un albero di ulivo sul quale è appeso uno scudo con la testa di Medusa.
Romolo: inviato da Marte e fondatore di Pesaro, è un giovane re vestito con una preziosa armatura in oro e in argento, decorata con aquile e teste di leone; egli porta con sé lancia e spada ed è accompagnato dal suo emblema, un antico elmo con corna di ariete, sormontato da un picchio variopinto.
Luna e Mercurio: introducono al corteo nel quale le personificazioni dei pianeti arrivano su carri da parata; ognuno di essi declama versi che sottolineano i loro influssi astrologici e augurano alla coppia felicità per il futuro.
Personificazione degli Influssi della Fortuna: chiude il banchetto con la recita di alcuni versi; è una donna ammantata con una veste variopinta decorata con monete d’oro e d’argento, porta con sé un contenitore interamente realizzato in zucchero, così come il suo contenuto di denaro sormontato dal serpente.
Il monte Elicona con le personificazioni dell’Astronomia, della Retorica, della Grammatica: esse accompagnano un monte Elicona realizzato in zucchero, mentre recitano versi di buon augurio in latino.
Aretusa: inviata da Cerere, è una ninfa abbigliata con uno splendido copricapo a forma di fonte, come la sua veste in argento che simula le forme dell’acqua; ella porta con sé un cardo palustre ed è accompagnata da una sontuosa cornucopia carica dei frutti della terra e adorna di spighe di grano.
Il monte dei cortigiani: apre la parte della cerimonia relativa alle danze, ai cortei, ai balletti; è una sorta di carro semovente completo di vegetazione e abitato da animali come conigli, cervi e capre.
Dromedario con due servitori: dopo alcuni momenti dedicati a danze e a balli, la coppia di sposi distribuisce ai presenti frutta realizzata in zucchero dipinto e dorato; ed è a questo punto che fa il suo ingresso un dromedario con due vistose ceste riempite in abbondanza con ogni sorta di dolciumi; egli è guidato dal suo fantino ‘etiope’.
Venere e il Sole: parte del corteo nel quale le personificazioni dei pianeti arrivano su carri da parata; ognuno di essi declama versi che sottolineano i loro influssi astrologici e augurano alla coppia felicità per il futuro.