Palinsesti Vaticani Recupero digitale di identità cancellate [di A. Németh]

COME SI PRESENTANO I PALINSESTI

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Chig. R.VIII.60, f. IIIr

Il riuso di manoscritti dipende dalle esigenze individuali di coloro che riutilizzano un oggetto per uno scopo diverso da quello originario. La mancata relazione tra le funzioni precedenti e quelle successive non consente di stabilire modelli di riutilizzo. I fogli di pergamena con testi cancellati si presentano in molti contesti: è difficile perciò descrivere il processo della loro produzione e non sappiamo precisamente se i manoscritti fossero stati o meno smembrati o se i fogli risultanti fossero stati preparati in gruppo in un'officina. Tuttavia, vi furono contesti culturali in cui la produzione di palinsesti fu più elevata, soprattutto a causa della scarsità di pergamena nuova rispetto alla notevole necessità di un durevole supporto materiale per la scrittura. Solo per citarne alcuni: il monastero di Santa Caterina del Sinai è la più antica biblioteca monastica ancora in funzione e vanta un alto numero di palinsesti, molti dei quali scoperti solo nel 1975 ('nuovi ritrovamenti'). In questo caso, il riutilizzo locale è altamente probabile. Tuttavia, lo spostamento di oggetti e di monaci in tutto l'ecumene era frequente, il che si traduceva in una varietà estremamente ricca di contesti in cui i palinsesti furono realizzati. In Italia, anche la fondazione irlandese dell'abbazia benedettina di San Colombano a Bobbio (Italia settentrionale) possedeva una lunga lista di importanti palinsesti, la maggior parte contenente autori latini e greci. Pure l'Italia meridionale ha prodotto molti palinsesti, per lo più greci. Ci si può chiedere come fossero correlati la produzione e il commercio di pergamena nuova e usata. Si può facilmente supporre che i fogli di pergamena non più utili, e quindi da scartare, avessero un grande valore e fossero soggetti a scambi che consentivano il loro spostamento su lunghe distanze entro un breve periodo di tempo. Lo studioso moderno potrebbe voler conoscere come gli scribi avessero selezionato il materiale appropriato per le loro commissioni o come avessero cercato di evitare i conflitti tra il testo cancellato e quello nuovo. Allo stesso modo, si può indagare su quante informazioni i palinsesti possano dare sia sulla presenza e sulla circolazione di libri antichi, sia sul loro spostamento su lunghe distanze.