Arabo
Due bifogli (ff. 115 + 122, 121 + 116), conservati nel Vat. sir. 623, pt. 2, costituiscono un singolo foglio di grandi dimensioni proveniente da un importante manoscritto arabo. Questa pagina include un frammento di una traduzione in arabo di Teone di Alessandria (Commentario alle Tavole manuali di Tolemeo). La caratteristica rilevante di questo codice è il suo contenuto e la sua antica datazione. Probabilmente esso è strettamente legato alla Casa della Saggezza di Baghdad, dove una vasta attività di traduzione è stata promossa dal califfo al-Ma'mum (813-833). Il foglio stesso sembra essere la copia originale della versione che conserva, giacché risulta incompleta e include parole greche tratte dal testo del modello. Questo commento a Tolemeo non viene menzionato da Inb al-Nadim nel suo Fihrist un secolo dopo: perciò il testo non dovette essere molto diffuso e difficilmente può costituire una copia successiva. Pertanto, è molto probabile che la trascrizione risalga ad un periodo precedente, quando fu composta la traduzione: ciò rende questo foglio (oggi bifoglio) il più antico in arabo databile esistente con testi non coranici. Di certo, esso risale a prima dell'886, quando fu completato il testo siriaco superiore.
[Cfr. Proverbio, Theonis Alexandrini fragmentum].