Paleografia Latina dall'Antichità al Rinascimento [di A.M. Piazzoni]

15.1 Le caratteristiche della carolina

Si tratta di una scrittura minuscola, con forme rotondeggianti equilibrate, di aspetto regolare ed elegante, semplice da realizzare e anche facilmente leggibile, con netta separazione tra le lettere e le parole, con pochissimi legamenti e abbreviazioni. Il tratteggio non è contrastato tra linee sottili e linee spesse, il modulo è uniforme ed equilibrato, si osserva una leggera inclinazione verso destra e talvolta, all’inizio, un leggero ingrossamento delle aste superiori.

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Alfabeto della carolina (Urb. lat. 3)

Si osservano:

  • a: prevale la forma onciale, nei primi decenni anche accanto a quella corsiva a forma di due c o di oc;
  • c: non è mai crestata;
  • e: ha la forma semionciale, rotonda e con piccolo occhiello chiuso;
  • g: ha un occhiello chiuso con un trattino in alto a destra e un prolungamento inferiore curvilineo che tende a sua volta a chiudersi in occhiello;
  • i: sempre corta;
  • n: può essere in forma minuscola o, nei primi tempi, anche maiuscola;
  • r: rimane bassa sulla riga, raramente legata alla lettera successiva o precedente;
  • s: il tratto superiore sale;
  • t : sempre bassa, con il tratto inferiore diritto oppure nella forma “a falce ;
  • z: rimane piccola, senza aste o riccioli superiori o inferiori.
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Legature nella scrittura carolina (da sinistra a destra): et, st, ct and e con cediglia.

Occorre anche notare che i legamenti fra le lettere sono all’inizio quasi inesistenti, tranne che nel caso di ct e st, e del nesso per la et, e che la maggiore attenzione posta agli aspetti ortografici e grammaticali rende frequente l’uso della e cedigliata (ȩ) per indicare il dittongo ae o oe.

Alcuni esempi significativi di carolina sono il Reg. lat. 762, (Livio vaticano, realizzato a San Martino di Tours nel sec. VIII/IX); il Vat. lat. 3868 (Terenzio vaticano, copiato ca. nell’anno 825 ad Aquisgrana); l’Urb. lat. 3 (Evangeliario di Lotario I, sec. IX, ca. a, 840, forse ad Aquisgrana con influssi da Tours); il Vat. lat. 43 (Vangeli, sec. IX, San Martino di Tours); Urb. lat. 1146 (Apicio, sec. IX, San Martino di Tours); il Vat. lat. 5775 (Claudio da Torino, terminato nell’862 a Tortona); il Pal. lat. 899 (Historia augusta, sec. IX, forse realizzato a Bobbio, che contiene anche alcune note autografe di Francesco Petrarca) e il Patetta. 1621 (Chartularium ecclesiae Salernitanae, esempio di carolina in area beneventana nel sec. XII).

Reg.lat.762
Urb.lat.3
Vat.lat.43
Vat.lat.5775
Vat.lat.3868
Urb.lat.1146
Pal.lat.899
Patetta.1621