Paleografia Latina dall'Antichità al Rinascimento [di A.M. Piazzoni]

10.2 La minuscola insulare

Un’altra scrittura insulare, più rapida e maneggevole, di tipo corsivo, da usare per manoscritti meno impegnativi di quelli realizzati con la scrittura rotonda, si sviluppò a partire dalla fine del secolo VII ed è detta MINUSCOLA INSULARE. L’origine è discussa, ma accanto a un processo di corsivizzazione della insulare rotonda e di sensibile aumento del tratteggio, i paleografi ipotizzano anche una possibile connessione con modelli, di provenienza romana, realizzati in minuscola primitiva e non in semionciale. La minuscola insulare è caratterizzata da un tratteggio un po’ lezioso delle lettere, con archi acuti nelle curve (occhielli e archetti), aste discendenti molto prolungate, ingrossamento del dente di lupo all’inizio delle aste superiori e alcuni legamenti singolari. È la scrittura insulare più ampiamente utilizzata. In Irlanda si sviluppò anche una particolare variante della minuscola, con un aspetto più squadrato, detta pointed hand.

Alfabeto insulare2.jpg
Alfabeto latino in insulare rotonda (Pal. lat. 202)

Da osservare in particolare:

  • a: che può essere chiusa o aperta; all’inizio di una parola talvolta assume una forma simile all’onciale;
  • p e q: con occhiello che assume una forma acuta in alto;
  • r: piuttosto acuta, a forma di n minuscola con la prima asta allungata in basso, come talvolta si vede nei papiri romani in corsiva;
  • s: con il tratto superiore ridotto;
  • t: il tratto superiore è orizzontale, senza occhiello, e quello inferiore è tondeggiante (forma a falce).

La minuscola insulare era già quasi definitivamente formata negli anni 680-691, data certa dell’antifonario di Bangor (Milano, Ambrosiana, C.5 inf.). Il suo periodo di splendore fu nel secolo IX. Nel sec. X, con la concorrenza della carolina, da una parte si arrotondò, ma dall’altra si irrigidì. La sua utilizzazione conobbe una brusca e notevole limitazione in Inghilterra con l’invasione normanna, dopo la battaglia di Hastings (1066), mentre continuò il suo corso in Irlanda, con esasperazioni che passarono, attraverso molte modifiche, nella stampa dei caratteri gaelici.

Esempi di minuscola insulare sono anche il Pal. lat. 235, del sec. VII, con testi poetici di Paolino di Nola, il Pal. lat. 202, del sec. VIII-IX, con il De trinitate di Agostino, e il Vat. lat. 12910, del sec. XI, con parte del Salterio gallicano nella minuscola del tipo pointed hand.

Pal.lat.235
Pal.lat.202
Vat.lat.12910