328v: Vat.lat.1819 — La P iniziale di
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- Vat.lat.1819
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La P iniziale di Post è inserita in un riquadro decorato a bianchi girari, i quali proseguono all’interno di una fascia che occupa tutto il margine sinistro e si conclude in alto e in basso con motivi floreali e bottoni dorati. L’incipit e le prime cinque righe del testo sono in capitale di tipo epigrafico eseguita a colori alterni, viola oro e blu, che si ripetono in ciascun emistichio.
- Section:
- 1r-502r Dionysius Halicarnassensis: Antiquitates romanae, lib. I-XI (Lappo Birago interprete)
Altre annotazioni in questo foglio
INCIPIT FELICITER | POST HOS CRE | ATI CONSU | LES TRICESI | MA SEPTIMA | OLYMPIADE QUAVI
cit in stadio Ascylus crotoniates, imperante Athenis
Anchisa, C(aius) Iulius et P(ublius) Pinarius Rufus homines
minime bellicosi, propter que id maxime potit per
populum eo megistratu in multis magnisq(ue) consti
tuti sunt periculis emergente ex illorum consulatu
bello per quod parum abfuit quin Urbs a fundame(n)
tis everteretur. Et enim Martius ille Coriolanus, q(ui)
tyrannidis affectatae causam antedixerat et exilio
mulctatus erat perpetuo aegre ferens eam calamitatem
volensq(ue) poenas de inimicis fumere per quem modum
et per quas vires id fieri posset considerans unas invenit
eo tempore Romanorum emulas equasq(ue) Volscor(um)
vires, si una illi utentes sententia potientesq(ue) prude(n)te
duce Romanis bellum inferrent. Cogitabat igit(ur) q(uod), si
persuaderet Volscis ut se susciperent permitterentq(ue)
ducatum belli sibi facile perficeretur id opus, Perturbabat
aut(em) ipsum conscientia, q(uod) adversum eos saepius in preliis
gravia peregisset multasq(ue) eis urbes socias ademisset nec
tamen abstitit quin rem experiretur propter huius pe
La mano di Antonio di Domenico di Toffia è stata molto spesso confusa con quella di Bartolomeo Sanvito. Antonio di Domenico fu invece tra i primi a recepire la nuova forma di scrittura dal Sanvito, con cui collaborò per la stesura di alcuni codici. La scrittura posata di Antonio di Toffa si presenta come una minuscola umanistica, compressa lateralmente, così da assumere un aspetto leggermente squadrato. Il tratteggio è sottile con un leggero chiaroscuro.
Le aste ascendenti sopra il rigo si chiudono a sinistra con una sottile virgoletta.
La s e la f hanno la curva superiore schiacciata e ripiegata verso l’interno.
Nesso et è di modulo leggermente più grande delle altre lettere.
Il finto legamento ct si caratterizza per il tratto sinuoso che congiunge le due lettere.
Il segno abbreviativo è rappresentato da un trattino orizzontale chiuso alle due estremità da piccoli apici verticali.
Frequenti abbreviazioni con letterina sovrascritta.
Al centro del margine superiore è parte del titolo corrente: Dion(isii) Helic(arnasaei).