Paleografia Latina dall'Antichità al Rinascimento [di A.M. Piazzoni]

Vat.lat.4965

Informazioni sul manoscritto

Resource type:
Manuscript
Collection:
Vat.lat.
Segnatura:
Vat.lat.4965
Biblioteca:
Biblioteca Apostolica Vaticana
Datazione:
sec. IX med
Datato:
870-871
Data inizio:
826
Data fine:
875
Paese:
Italia
Regione:
Italia centrale
Localita:
Roma
Materiale:
membr.
Altezza:
350-370
Larghezza:
250-260
Numero fogli:
I. 155. I
Exhibit Tags:
Carolina

Descrizione

Altro nome:
Sirleto, Guglielmo, card., 1514-1585 [owner]
Colonna (famiglia) [owner]
Altemps (famiglia) [owner]
Collazione:
19 quaternioni ma il fasc. 2 è di 4 ff. apparentemente slegati, il fasc. 9 è un senione, il 18 è sì un quaternione ma vi sono stati inseriti 5 ff. (per le sottoscrizioni), il fasc. 19 è privo dei due ultimi ff.
Scrittura:
<carolina>
Nota:
F. Ir: "Liber s(an)c(t)e (di mano del secolo XIV) Mariȩ Maioris Veronen(sis) seu Cap(itu)li Veronen(sis) (di mano del secolo XVI e su ras.)". F. 2r: "Cap(itu)li eccl(es)ie Veronensis".
Lingua:
Latino.
Alfabeto:
Latino.
Provenienza:
Verona, biblioteca capitolare.
Storia:
Scritto a Roma dai copisti di Anastasio Bibliotecario, il codice pervenne poi, nella metà del secolo X a Verona, dove Rotario lo postillò negli anni 961/962-968. Giunse a Roma almeno dalla metà circa del secolo XVI e appartenne forse al Cervini; dal 1612 alla Biblioteca Vaticana.

Informazioni amministrative

Fonte:
C. Leonardi, Anastasio Bibliotecario e l'ottavo Concilio ecumenico, in "Studi Medievali", 8 (1967), pp. 146-147.

Testo del curatore

Il Vat. lat. 4965 è l’unica copia giuntaci degli atti dell’VIII concilio ecumenico per volontà di Anastasio Bibliotecario. Il codice fu vergato tra l’870-871, subito dopo il concilio, dai copisti di Anastasio, è dunque una testimonianza del lavoro in quegli anni della curia romana. Il manoscritto è un codice da lavoro come mostrano le note coeve poste su tutto il testo.

Il codice pervenne a Verona nel X sec. dove Raterio lo postillò negli anni tra il 961-968: numerose sono le postille veronesi che si trovano nei primi e negli ultimi fogli (ff. 1v-1[a]r. 153v-154r). La permanenza a Verona risulta anche da una nota di possesso al f. IIr. La postilla autografa del Cesarini al f. 135r mostra che probabilmente il manoscritto fu usato durante il concilio di Ferrara (1438-39). Dalla metà del XVI sec. fu portato a Roma: il codice, proveniente probabilmente dalla biblioteca del Cervini, passo poi nelle mani del Sirleto, poi ai Colonna e quindi agli Altemps. Dal 1612è conservato presso la Biblioteca Vaticana.

Il brano trascritto e annotato è al f. 25v: Acta VIII synodi oecumenicae (cfr. PL 129, 43A-44B).

 

Bibliografia

LEONARDI, Anastasio Bibliotecario, pp. 146-147; PALMA, Antigrafo/Autografo, pp. 317-335; CHERUBINI - PRATESI - Pratesi, Paleografia, p. 390, tav. 81Ulteriori citazioni bibliografiche.

Descrizioni interne

1v-1ar. 153v-154r

Materiale veronese e minute delle lettere di Raterio

Locus:
1v-1ar. 153v-154r
Altro autore:
Ratherius, vesc. di Verona, c. 890-974 [internal]
Titolo supplito:
Materiale veronese e minute delle lettere di Raterio
Lingua:
Latino.
Alfabeto:
Latino.
Fonte:
C. Leonardi, Anastasio Bibliotecario e l'ottavo Concilio ecumenico, in "Studi Medievali", 8 (1967), pp. 146-147.

1av-153v

Acta synodi oecumenicae octavae

Altro nome:
Anastasius Bibliothecarius, antipapa, c. 817-c. 879 [translator]
Locus:
1av-153v
Titolo supplito:
Acta synodi oecumenicae octavae
Nota:
Translatio ex graeco.
Lingua:
Latino.
Alfabeto:
Latino.
Fonte:
C. Leonardi, Anastasio Bibliotecario e l'ottavo Concilio ecumenico, in "Studi Medievali", 8 (1967), pp. 146-147.