Vat.lat.3868
Informazioni sul manoscritto
- Resource type:
- Manuscript
- Collection:
- Vat.lat.
- Segnatura:
- Vat.lat.3868
- Biblioteca:
- Biblioteca Apostolica Vaticana
- Altra denominazione:
- Terenzio Vaticano
- Datazione:
- sec. IX in
- Datato:
- c. 825
- Data inizio:
- 801
- Data fine:
- 825
- Materiale:
- membr.
- Altezza:
- 340/344
- Larghezza:
- 290/295
- Numero fogli:
- IV. 92
- Nota generale:
- Terentius, Comoediae (cum glossis marginalibus et interlinearibus).
Descrizione
- Altro nome:
- Dal Pozzo, Cassiano, 1588-1657 [person]
Massimi, Camillo, card., 1620-1677 [person] - Scrittura:
- <carolina>
- Lingua:
- Latino.
- Alfabeto:
- Latino.
Informazioni amministrative
- Fonte:
- Manuscrits classiques, III, 2, pp. 340-343.
Testo del curatore
Il manoscritto tramanda le commedie di Terenzio ed è la copia migliore, tra quattro attuali manoscritti miniati, di un codice del V sec. rivisto dallo scholiasticus che si firma col nome di Calliopius (cfr. f. 1v e 92r). La pergamena presenta la lavorazione tipica dei codici in insulare mentre il testo è vergato da un'unica mano, quella di Hrodgarius (f. 92r), in una carolina di buon livello con titoli, argumenta e nomi dei personaggi in capitali rustiche di imitazione in inchiostro nero e rosso alternati. Il manoscritto è inoltre ricco di scholia e glosse marginali e interlineali di mani diverse del IX e note alla critica testuale come commenti Brunsianum e Monacense; mentre altre note sono di mano posteriore, forse dell’XI sec. Il manoscritto presenta circa centocinquanta miniature caratterizzate da un tipo di modellato pittorico delle figure e da un dinamismo dei personaggi, inseriti sempre in campo aperto, che contraddistingue la produzione miniata di epoca tardoantica, confermando anche dal punto di vista figurativo che si tratta di una copia di un manoscritto del V secolo. Le illustrazioni, pur mantenendo un’omogeneità stilistica d’insieme, sono riferibili a tre miniatori diversi ma solo uno, Adelricus, si firma nel cornicione del timpano che sormonta l’edicola contenente le maschere delle sei commedie a f. 3r. L’attribuzione di un’esatta collocazione geografica circa l’opera del copista è tutt’ora oggetto di discussione tra gli studiosi: il codice fu copiato all’inizio del IX sec., durante il regno di Ludovico il Pio (778-840), nella zona della Lotaringia; in particolare secondo Bischoff e Mütherich presso Aquisgrana, mentre secondo Jones e Morey, a Corvey.
Giunto già in Francia tra il X e l’XI sec. quando venne ricavato il suo apografo Arch. Cap. S. Pietro. H. 19, il manoscritto entrò a far parte delle collezioni della Biblioteca Vaticana all’inizio del pontificato di Sisto IV come attesterebbe già l’inventario del 1475. Fu asportato nel 1797 durante l’occupazione francese di Roma e restituito alla biblioteca nel 1816.
Il brano trascritto e annotato è al f. 17v, Terentius, Andria V, 3, 29 – 4, 27 (900-930).
Bibliografia
BISCHOFF, Hadoardus, pp. 54-55; KOEHLER – MÜTHERICH, Die Hofschule, pp. 74-77, 85-100; JONES - MOREY, The miniatures; WRIGHT, The lost; CHERUBINI - PRATESI, Paleografia, p. 366, tav. 78. Ulteriori citazioni bibliografiche.
Descrizioni interne
3v-18v
Andria
18v-34v
Eunuchus
34v-50r
Heautontimorumenos
50r-64v
Adelphoe
64v-76v
Hecyra