Paleografia Latina dall'Antichità al Rinascimento [di A.M. Piazzoni]

Vat.lat.3195

Informazioni sul manoscritto

Resource type:
Manuscript
Collection:
Vat.lat.
Segnatura:
Vat.lat.3195
Biblioteca:
Biblioteca Apostolica Vaticana
Datazione:
sec. XIV ex
Datato:
1366-1374
Data inizio:
1376
Data fine:
1400
Paese:
Italia
Regione:
Italia settentrionale
Materiale:
membr.
Altezza:
270
Larghezza:
202
Numero fogli:
I. 1a e 1b. 72. I (guardie moderne non numerate)
Exhibit Tags:
Semigotica

Descrizione

Altro nome:
Malpaghini, Giovanni, n. c. 1346-m. c. 1417 [scribe]
Bembo, Pietro, card., 1470-1547 [owner]
Bembo, Torquato, m. 1595 [owner]
Orsini, Fulvio, 1529-1600 [owner]
Scrittura:
<semigotica>
Scrittura - Nota:
Due mani: la prima <(G. Malpaghini)> ai ff. 1r-38v, 53r-62r, la seconda <(F. Petrarca)> ai ff. 38v-49r, 62r-72v; di mano del sec. XV la tavola dei capoversi ai ff. 1av-1bv. Rare note marginali di Petrarca e di altre mani posteriori (sec. XV-XVI).
Decorazione - Nota:
Ai ff. 1r e 53r iniziali ornate a fogliami, disseminati di globi dorati; ai ff. 1r-39v, 53r-62v letterine iniziali e segni di paragrafo rossi e azzurri alternati.
Legatura -Nota:
Legatura del XVI in assi di faggio ricoperte di velluto rosso (restaurata alla fine del sec. XIX e nel 2002).
Altro autore:
Petrarca, Francesco, 1304-1374 [internal]
Lingua:
Italiano.
Alfabeto:
Latino.

Informazioni amministrative

Fonte:
IAM41.4. - Rerum vulgarium fragmenta: codice Vat.lat.3195. Commentario all'edizione in facsimile, a cura di G. Belloni, Padova 2004, pp. 14-15.

Testo del curatore

Il Vat. lat. 3195 è un codice in parte copiato da Giovanni Malpaghini (ff. 1r-38v, 53r-62r) e in parte autografo di Francesco Petrarca (ff. 38v-49r, 62r-72v) contenente il suo Canzoniere. Fu vergato tra il 1366 e 1374, salvo una breve pausa tra il 1367 e il 1368, legata al passaggio di mani. Malpaghini, infatti, lavorò alla copia del testo dal 1366 al 21 aprile 1367, data ricavabile da una lettera del copista a Donato Albanzani in cui Malpaghini riferì a Petrarca la decisione di non lavorare più per lui; Petrarca, invece, proseguì il lavoro, intervenendo anche sulla parte copiata da Malpaghini, dal 1368 al 1374, anno della sua morte. Il manoscritto presenta due iniziali ornate ai ff. 1r e 53r: la prima era prevista dal progetto originale; mentre la seconda è un’aggiunta del miniatore su indicazione dell’autore. Il codice ha numerosi e autorevoli apografi tra cui si segnalano i Plut. 41. 10 e 41. 17, nonché un incunabolo di Bartolomeo da Valdezoco del 1472.

Numerosi sono i dati che permettono di ricostruire la storia del manoscritto dopo la morte dell’autore. Il codice non ebbe la sorte degli altri libri della biblioteca di Petrarca ma divenne, probabilmente ancora in forma di carte sciolte, parte dell’eredità personale del poeta finita poi agli eredi, imparentatisi con i Santasofia. Dopo l’edizione del 1472, il codice venne usato da Pietro Bembo per una sua copia personale, l’attuale Vat. lat. 3197 del 1502. Quando il Bembo ne ebbe l’occasione, nel 1544, acquistò il manoscritto che passò poi in eredità al figlio Tommaso e successivamente a Fulvio Orsini e quindi, dopo il 1600, entrò nelle collezioni della Vaticana.

Il brano trascritto e annotato è al f. 37r: Petrarca, Rime CLXXVIII-CLXXXI (cfr. Le rime, pp. 181-183).

 

Bibliografia

Rerum vulgarium fragmenta; CHERUBINI - PRATESI, Paleografia, p. 553, tav. 118Ulteriori citazioni bibliografiche.

Descrizioni interne

1r-49r. 53r-72v

Petrarca, Francesco, Rerum vulgarium fragmenta

Altro nome:
Malpaghini, Giovanni, n. c. 1346-m. c. 1417 [scribe]
Locus:
1r-49r. 53r-72v
Autore:
Petrarca, Francesco, 1304-1374 [internal]
Titolo:
Rerum vulgarium fragmenta
Titolo uniforme:
Rerum vulgarium fragmenta (Petrarca, Francesco, 1304-1374)
Nota:
Precede la tavola dei capoversi (ff. 1av-1bv).
Lingua:
Italiano.
Alfabeto:
Latino.
Fonte:
Rerum vulgarium fragmenta: codice Vat.lat.3195. Commentario all'edizione in facsimile, a cura di G. Belloni, Padova 2004, pp. 14-15.