17v: Vat.lat.3868 — sine me expurgem atq(ue)
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- Manuscript:
- Vat.lat.3868
- Annotation text:
sine me expurgem atq(ue) illum huc coram adducam. Sym(o). Adducas?. Pam(philus). Sine, pater.
- Section:
- 3v-18v Terentius Afer, Publius: Andria
Altre annotazioni in questo foglio
Rispetto del sistema quadrilineare, con fuoriuscita delle aste di f ed s che, all’inizio, faticano ad allinearsi.
Le aste di b, d, l e h nella parte superiore sono a forma di fuso: ciò è dovuto al raddoppiamento del tratto, con un aspetto caratteristico della scrittura di questo tempo.
La a presenta la forma onciale.
La c non presenta mai la parte superiore a cresta.
La e ha la tipica forma semionciale e non si eleva mai sopra le altre lettere.
La g ha l’occhiello che tende a chiudersi.
La i non è mai alta.
La t è sempre bassa, priva dell’occhiello tipico delle scritture altomedievali.
La u è sempre poggiata sul rigo.
Le legature sono poche: si evidenzia il peculiare et.
La punteggiatura è ridotta.
Nomi dei personaggi in capitale rustica d’imitazione.
Una mano diversa scrive nel margine sinistro il monogramma N(o)T(a).
La -e correzione su i con l’aggiunta di un piccolo occhiello in alto alla destra dell’asta.
La -r- aggiunta posteriormente forse da altra mano.
Dopo -t- segue una lettera erasa.
Nel codice ineest.
Il correttore non ha inteso Simo come vocativo ma come sigla del personaggio e l’ha perciò depennato e riscritto nell’interlineo in capitale.
Hinc correzione nell’interlineo su tunc espunto da mano diversa.
Correzione forse dallo scriba da Chr(emes) con l’espunzione di H e l’aggiunta di ITO.
De aggiunto nell’interlineo.
Così nel codice.
Al posto di n lo scriba aveva iniziato a scrivere un’altra lettera con curva in basso, che ha poi trasformato in n capitale.
Così nel codice per lactas.
Forse lo stesso scriba o un lettore diverso dal correttore che annota tutto il testo ha aggiunto nell’interlineo int(er)ruptio.
Ne aggiunta nell’interlineo da mano diversa sia dallo scriba sia dal correttore principale.
L’ultima e correzione su altra lettera erasa.
Correzione da verum con l’aggiunta di un tratto in alto a chiusura della -u e con la rasura di -m.
Il segno d’interrogazione aggiunto, come quasi tutta la punteggiatura, da mano posteriore, è stato erroneamente inserito prima della -s di Chremes.
Nel codice nime tuam uniti con liaison.
-n- correzione su altra lettera erasa.
Ma la -d- sembrerebbe espunta; inoltre una mano diversa dallo scriba ma anche dal correttore principale ha sovrascritto se.
Segue uno spazio che era stato lasciato in bianco, dove una mano posteriore anche al correttore principale ha scritto una parola di difficile comprensione, forse Symo.
Chr(ito)/Chr(emes). Aequum postulat: da veniam. Pam(philus). Sine te hoc exorem. Sym(o). Sino. Quidvis cupio, dum ne
ab hoc me falli co(m)periar, Chremes. Chr(ito) /Chr(emes). Pro peccato magno paululu(m) supplicii satis est patri.
Cr(ito). Mitte orare. Una harum quęvis causa me ut faciam monet, vel tu vel quod verum est
vel quod ipsi cupio Glycerio. Chr(emes). Andrium ego Critonem uideo? Certe is est. Cr(ito). Salvus
sis, Chreme. Chr(emes). Quid tu Athenas insolens? Cr(ito). Evenit. Sed hic inest Simo? Chr(emes). Hic. Cr(ito). Sim(o).
men quaeris? [Simo]. Eho tu, Glycerium hinc civem esse ais? Cr(ito). Tu negas? Sym(o). Ita ne huc para
tus advenis? Cr(ito). Qua de re? Sym(o). Rogas? Tune inpune haec facias? Tune hic homines adulesen
tulos imperitos rerum, eductos libere, in fraude(m) inlicis? Sollicitando, et pollicitando
eorum animos iactas? Cri(to). Sanusne es? Sym(o). Ac meretricios amores nuptiis conglutinas?
Pam(philus). Perii, metuo ut substet hospes. Chr(emes). Si, Symo, hunc noris satis, non ita arbitrere: bonus
est hic vir. Sym(o). Hic uir sit bonus? Ita ne adtemperate evenit, hodie in ipsis nuptiis ut ve
niret, ante hac nu(m)quam? Est uero huic credundum, Chremes. Pam(philus). Ni metuam patrem,
habeo p(ro) illa re quod illum moneam probe. Sym(o). Sycophanta. Cri(to). Hem! Chr(emes). Sic, Crito,
est hic: mitte. Cri(to). Videat qui siet: si mihi perget quae vult dicere, ea quae non
vult audiet. Ego istaec moueo aut curo? non tu tuum malum aequo animo feres?
Nam quae dixi vera an falsa audieris, iam sciri potest. Atticus quidam olim nave
fracta apud Andrum eiectus est et istaec una parva virgo. Tum ille egens forte
adplicat primum ad Chrysidis patrem se. Sym(o). Fabula(m) inceptat. ! Chr(emes). Sine. Cri(to). Ita ne
vero obturbat? Chr(emes). Perge. Cri(to). Tum is mihi cognatus fuit, qui eum recepit. Ibi ego
audivi ex illo sese Atticum esse. Is ibi mortuus est. Chr(emes). Eius nomen? Cri(to). Nomen ta(m)
cito tibi? Phania. Chr(emes). Hem| Perii. Cri(to). Verum hercle opinor fuisse Faniam:
hoc certo scio, Ramnusium se aibat esse. Chr(emes). O Iuppiter! Cri(to). Eadem haec, Chreme