Classici Latini Evoluzione e trasmissione di opere classiche [di M. Buonocore]

Sano di Pietro, 1405-1481

Vat.lat.1742

Miniatore e pittore senese, risulta iscritto tra i pittori della città nel 1428, mentre la prima opera nota è il polittico dei Gesuati, datata 1444. Durante il periodo di formazione realizzò per il Duomo di Siena, insieme al Vecchietta, un’Annunciazione datata al 1439 e per il Palazzo Pubblico, qualche anno più tardi (1445), portò a termine l’Incoronazione della Vergine iniziata da Domenico di Bartolo. Dello stesso anno sono giunti i pagamenti per un Salterio, oggi perduto, realizzato sempre per il Duomo mentre l’anno successivo è testimoniata l’attività di miniatore in un Breviario francescano proveniente dal monastero di Santa Chiara (oggi Siena, Biblioteca Comunale degli Intronati, cod. X.VI.2). Insieme all’attività di pittore monumentale e miniatore è noto l’impegno di Sano in opere devozionali di piccolo formato come un San Nicola da Tolentino e un Sant’Agostino (Roma, Galleria Nazionale di Palazzo Barberini, inv. 1998).

Il corpus di opere ricondotte a Sano è molto vasto e dimostra, oltre all’ eterogeneità dei supporti utilizzati (tavole di grandi e piccole dimensioni e pergamena), la capacità dell’artista di adeguarsi al gusto dei suoi tempi mantenendo uno stile ben riconoscibile. Tra i codici miniati di contenuto liturgico basti citare il Salterio per Monteoliveto, oggi suddiviso in tre codici conservati al Museo della cattedrale di Chiusi, l’Antifonario 62 per il Duomo di Pienza, l’Antifonario per il Duomo di Siena (Museo dell’Opera del Duomo, cod. 90.L.). Riconducibile al miniatore è anche la decorazione con l’immagine della Giustizia nel codice contenente lo Statuto dell’arte della Mercanzia datato al 1472 (Siena, Archivio di Stato Merc. 2) e il codice con le opere di Cicerone conservato in Biblioteca Apostolica Vaticana (ms. Vat. lat. 1742) collegato al soggiorno senese di Gaspare di Sant’Angelo e quindi ascrivibile al quinto/sesto decennio secolo, anche per via della sottoscrizione del copista, Pietro di Middelburch, in cui viene adottata per la prima volta a Siena la decorazione a bianchi girari che Linda Pisani invece attribuisce a un’altra mano, escludendo la possibilità che Sano abbia adottato e introdotto tale modalità decorativa a Siena. L’ultima opera nota dell’artista è una pittura su tavola raffigurante il Compianto proveniente dal monastero delle Cappuccine (oggi coll. Monte dei Paschi di Siena) e datato al 1481.

PISANI, Sano di Pietro, pp. 926-928; FREULER, The Producion and Trade, pp. 432-433; GAVALLOTTI CAVALLERO, Pietro, Ambrogio, pp. 69-74; BENATI, Il gotico a Siena, pp. 403-405.