Maestro delle Iniziali di Bruxelles, f. XIV-XV
Esponente di primo piano della cultura figurativa tardogotica bolognese, il Maestro delle iniziali di Bruxelles è attivo tra la fine del XIV secolo e gli inizi del secolo successivo. Verosimilmente formato nell’orbita della bottega di Nicolò di Giacomo è testimoniata un’intensa attività dell’artista durante un soggiorno in Francia a servizio dei più importanti scriptoria parigini dell’epoca (Bollati, Il Mestro delle Iniziali, pp. 12-24; Medica, Maestro delle Iniziali, pp. 565-567). Grazie agli studi di Otto Pächt è stata per la prima volta ricostruita la personalità di questo anonimo miniatore (Pächt, The Master of Mary, p. 52) partendo dal Libro d’Ore realizzato per il duca di Berry (Bibliothèque Royale di Bruxelles mss. 11060-61), databile entro il 1402, a cui si sono aggiunti poi un numeroso numero di codici riccamente miniati tra la Francia e l’Italia settentrionale (Meiss, French painting, p. 229). L’esordio del miniatore è stato rintracciato nelle miniature del codice contenente le Tragedie di Seneca (ms. Reg. lat. 1500) sottoscritto al 1389, contemporaneo a un Messale miniato verosimilmente nello stesso giro di anni per Cosma Gentile de Migliorati, futuro papa Innnocenzo VII e successivamente appartenuto all’antipapa Giovanni XXIII (Los Angeles, J. P. Getty Museum, ms. 34-88 G.71). All’inizio dell’ultimo decennio del Trecento vanno riferiti anche uno Speculum Iudiciale di Durante (ms. Vat. lat. 2636).
In Francia, per la famiglia Raguier, minia un sontuoso Libro d’Ore (Parma, Biblioteca Palatina, ms. Pal 159), per Carlo il Nobile di Navarra realizza intorno al 1404 un altro Libro d’Ore conservato oggi a Cleveland (Museum of Art, ms. C. M. A. 6440), in cui si evidenziano motivi francesizzanti contaminati all’interno di un linguaggio spiccatamente bolognese-padovano. Lo stile del miniatore, oltre ad essere caratterizzato dalla dagli stilemi tipici della bottega di Niccolò di Giacomo risente degli esempi di pittura murale padovana, come gli affreschi di Altichiero e Jacopo Avanzi (Mariani Canova, Nuovi contributi, pp. 81-110). Sempre all’interno della stessa tipologia libraria, il Maestro delle iniziali di Bruxelles è riconoscibile all’interno di un prezioso Libro d’Ore (London, British Library, Add. 29433), eseguito da più mani, francesi e bolognesi, che lavorano contemporaneamente.
Probabilmente riferibile all’ultima fase parigina del Maestro è il codice con le Epistole di Plinio (ms. Vat. lat. 1777) realizzato tra il 1404-06 per papa Benedetto XIII (Manfredi, Un codice di Plinio, pp. 27-37). Siamo certi che poco prima del 1408 il miniatore rientra a Bologna, data che compare negli Statuti della Compagnia di Santa Maria della Vita (Bologna, Biblioteca dell’Archiginnasio, fondo Ospedali 6). Rimane nella città felsinea almeno fino alla fine degli anni venti come testimoniano le miniature della magnifica copia dei Factorum et dictorum memorabilium di Valerio Massimo (ms. Vat. lat. 7320) databile in prossimità dell’ultimo manoscritto noto assegnato al Maestro contenente I fioretti di San Francesco e la Regola e datato al 1416 (collezione Giustiniani Recanati).
BOLLATI, Il Mestro delle Iniziali, pp. 12-24; MANFREDI, Un codice di Plinio, pp. 27-37; MARIANI CANOVA, Nuovi contributi, pp. 81-110; MEDICA, Maestro delle Iniziali, pp. 565-567; MEISS, French painting, p. 229; PäCHT, The Master of Mary, p. 52.
Vat. lat. 7320, f. 21r - Vat. lat. 1777, f. 1r