Vat.lat.3302
Informazioni sul manoscritto
- Resource type:
- Manuscript
- Collection:
- Vat.lat.
- Segnatura:
- Vat.lat.3302
- Biblioteca:
- Biblioteca Apostolica Vaticana
- Datazione:
- sec. XV med
- Data inizio:
- 1468
- Data fine:
- 1471
- Paese:
- Italia
- Regione:
- Italia centrale
- Localita:
- Roma
- Materiale:
- membr.
- Altezza:
- 250
- Larghezza:
- 160
- Numero fogli:
- VII. 184. II
- Nota generale:
- Silius Italicus, Punica.
Descrizione
- Bibliography:
- Manuscrits classiques, III. 2, p. 230-231; Vedere i classici, p. 473-476; IAM41.6.
- Collazione:
- 20 fascicoli: 1 binione (ff. III-VI); 2-19 quinioni (ff. 1-10, 11-20, 21-30, 31-40, 41-50, 51-60, 61-70, 71-80, 81-90, 91-100, 101-110, 111-120, 121-130, 131-140, 141-150, 151-160, 161-170, 171-180); 20 binione (ff. 181-184).
- Impaginazione:
- unica colonna; rr. 33/ll. 33; mm 168x78; rigatura a secco, talvolta ripassata a colore (tipo Derolez 31).
- Foliazione:
- manuale, in inchiostro bruno a cifre arabiche nel margine superiore esterno.
- Scrittura:
- umanistica
- Scrittura - Nota:
- copista unico che verga il testo in inchiostro bruno; glosse in inchiostro rosso di mano di Pomponio Leto, posizionate a clessidra o a piramide rovesciata nei margini.
- Decorazione - Nota:
- 1 pagina d’incipit miniata con fregio a bianchi girari su fondo policromo (rosso, verde, blu), incorniciato da un listello d’oro profilato in inchiostro nero che corre su tre margini, nel margine inferiore due putti sorreggono il clipeo laureato contenente lo stemma di Fabio Mazzatosta, nel margine esterno raffigurazioni zoomorfe e fantastiche, partendo dall’alto: pappagallo, civetta, centauro, putto arciere, coniglio (f. 1r); 17 iniziali maggiori in oro con decorazione a bianchi girari su fondo policromo (rosso, verde, blu) delimitata da listelli in oro con prolungamenti lungo il margine (ff. 1r, 11v, 22r, 33r, 45v, 55v, 66v, 78r, 87r, 97r, 107r, 116r, 127v, 141r, 151v, 164r, 174v); 6 disegni a piena pagina realizzati a penna e inchiostro bruno (ff. IIIv-VIr); rubriche policrome.
- Legatura -Nota:
- su assi di legno con coperta in pelle color bruno scuro; sui piatti incisioni a secco di tipo geometrico e nastriforme; sul dorso incisioni a secco di tipo geometrico e l’indicazione della segnatura in alto e al centro; tagli dorati; sovraccoperta in cartoncino grigio scuro.
- Stato di conservazione:
- ottimo.
- Verba reclamantia:
- in inchiostro bruno, posizionati verticalmente nel margine inferiore interno.
- Stemma:
- a f. 1r, al centro del margine inferiore lo stemma di Fabio Mazzatosta (sec. XV), d’azzurro al leone rampante d’oro con una mazza, preceduto a f. VIv sempre lo stemma di Mazzatosta a piena pagina, rimasto incompiuto.
- Titolo supplito:
- Punica
- Altro nome:
- Mazzatosta, Fabio, sec. XV [owner]
Leto, Giulio Pomponio, 1428-1497 [glossator]
Sanvito, Bartolomeo, 1435-1511 [artist]
Gioacchino di Giovanni de' Gigantibus, f. 1450-1485 [artist]
Orsini, Fulvio, 1529-1600 [owner] - Lingua:
- Latino.
- Alfabeto:
- Latino.
Testo del curatore
Il codice Vat. lat. 3302, in scrittura umanistica, contiene il testo dei Punica di Silio Italico, copiato dal manoscritto Vat. lat. 1651 vergato da Leonardo Iob nel 1470 e annotato da Pomponio Leto, derivante a sua volta dal ms. Vat. lat. 2779 (Bianchi, Scheda nr. 137, p. 476). Il manoscritto, realizzato a Roma tra il 1470 e il 1471 e commentato in inchiostro rosso da Pomponio (cfr. anche Borg. lat. 417), presenta rubriche policrome eseguite dal calligrafo e miniatore di origine veneta Bartolomeo Sanvito mentre, l’apparato decorativo a bianchi girari è assegnabile al miniatore Gioacchino' de Gigantibus (Bauer-Eberhardt, Lauro Padovano, pp. 49-81) Maddalo, "Quasi preclarissima suppellectile", p. 20; Id., Scheda nr. 137, p. 473). La collaborazione tra i due artisti per il membro dell’Accademia pomponiana Fabio Mazzatosta, è riscontrabile, oltre che nel Vat. lat. 3302, anche in altri due codici vaticani, tutti databali tra gli anni settanta e gli anni ottanta del secolo (mss. Vat. lat. 3279, Vat. lat. 3285; Maddalo, I manoscritti Mazzatosta, pp. 47-86). L’apparato illustrativo del codice è costituito da una pagina d’incipit miniata con fregio a bianchi girari su fondo policromo (rosso, verde, blu), nel margine inferiore due putti sorreggono il clipeo laureato contenente lo stemma del possessore Fabio Mazzatosta, diciassette iniziali maggiori in oro con decorazione a bianchi girari su fondo policromo con prolungamenti lungo il margine (ff. 1r, 11v, 22r, 33r, 45v, 55v, 66v, 78r, 87r, 97r, 107r, 116r, 127v, 141r, 151v, 164r, 174v) e sei disegni a piena pagina posti ad apertura del codice e realizzati a penna e inchiostro bruno che raffigurano: due condottieri a cavallo, verosimilmente Fabio Massimo e Scipione, due figure femminili che rappresentano Roma soggiogata e Roma vittoriosa sul carro trionfale, la figura di Ercole e un ritratto, forse dell’autore (Maddalo, Scheda nr. 137, pp. 474-475).
Dopo essere appartenuto a Fabio Mazzatosta, il codice entrò a far parte della biblioteca di Fulvio Orsini (Maddalo, I manoscritti Mazzatosta, pp. 49, 63-75; de Nolhac, La bibliothèque, pp. 201, 373).