Reg.lat.1988
Informazioni sul manoscritto
- Resource type:
- Manuscript
- Collection:
- Reg.lat.
- Segnatura:
- Reg.lat.1988
- Biblioteca:
- Biblioteca Apostolica Vaticana
- Datazione:
- sec. XV med
- Data inizio:
- 1426
- Data fine:
- 1475
- Paese:
- Italia
- Regione:
- Italia centrale
- Localita:
- Firenze
- Materiale:
- Membr.
- Altezza:
- 270
- Larghezza:
- 175
- Numero fogli:
- I. 240. I
- Contenuto:
- f. 1r, P. Virgilii Maronis Bucolicorum incipit feliciter.
- Nota generale:
- Vergilius, Operae.
Descrizione
- Bibliography:
- Marucchi, Stemmi di possessori 1964, pp. 30-95; Manuscrits classiques, II.1, pp. 481-482; Vedere i classici, pp. 391-394.
- Collazione:
- 24 fascicoli quinioni (ff. 1-10, 11-20, 21-30, 31-40, 41-50, 51-60, 61-70, 71-80, 81-90, 91-100, 101-110, 111-120, 121-130, 131-140, 141-150, 151-160, 161-170, 171-180, 191-200, 201-210, 211-220, 221-230, 231-240); bianchi, ma rigati, i ff. 237v-240v; i fogli di guardia sono cart.
- Impaginazione:
- A piena pagina (mm 175x100) su 28/28 ll./rr., con giustificazione in vedetta; rigatura a secco (tipo Derolez 33); tracce di foratura.
- Foliazione:
- Meccanica moderna entro la doppia riga di giustificazione a destra, non indica i ff. 1 e 238-240.
- Scrittura:
- Umanistica
- Scrittura - Nota:
- Copista unico a inchiostro bruno scuro, non sempre riesce a mantenere la linea di scrittura entro il quadro di giustificazione; integrazioni al testo virgiliano di una seconda mano in umanistica corsiva a inchiostro bruno, a bas-de-page; notabilia, sporadiche correzioni interlineari.
- Decorazione - Nota:
- 1 pagina di incipit (f. 1r) con fregio fitofloreale policromo (blu, porpora, verde, rosa) e globi aurei, abitato da volatili, farfalle, insetti, cervi, percorso da una cornice a bianchi girari su fondo policromo (blu, rosa, verde), profilata da un doppio listello in foglia d’oro punzonata; la cornice è intercalata da nodi abitati da puttini musicanti; a bas-de-page tre clipei laureati, a destra e a sinistra recanti la lupa capitolina, al centro lo stemma di Enea Silvio Piccolomini (1456-1458), sormontato dal galero cardinalizio; un filatterio svolto da due genietti alati reca, su fondo blu, la rubrica in crisografia. 1 miniatura tabellare (f. 1r, mm 53x55); 26 iniziali maggiori (ff. 1r, 2v, 3v, 5v, 7r, 8v, 10r, 11v, 13v, 14v, 16r, 25v, 35v, 45v, 57r, 71r, 85r, 98v, 111v, 127v, 144r, 158v, 172r, 187r, 203v, 220r; mm 46x44, media) con letterine guida e talora con scrittura distintiva, di cui 9 campite in blu, verde e rosa e con corpo in foglia d’oro, 17 a bianchi girari su fondo policromo (blu, rosa, verde), istoriate al loro interno, con corpo in foglia d’oro talvolta anche intarsiato. Numerose iniziali medie campite in blu, verde e rosa e con corpo in foglia d’oro o a bianchi girari su fondo policromo (c. mm 15x15); rubricati incipit, explicit, passaggi testuali dello Pseudo Ovidio.
- Legatura -Nota:
- Su quadranti in cartone in pelle rossiccia, con impressioni a treccia in oro e stemma di Pio VI (1775-1799); dorso a 5 nervi nel secondo e nel terzo tassello segnatura impressa in oro "Reg. / 1988", negli altri imprese araldiche di Pio IX (1846-1878); tagli dorati e con titolo trasversale Vergilii.
- Stato di conservazione:
- Buono, qualche difetto di concia, fori di tarlo nei primi e negli ultimi fogli, squadernato in apertura e in alcuni punti all’interno.
- Segnature di fascicoli:
- Alfanumeriche a colore sulla prima parte del fascicolo, sul recto in basso a destra, spesso rifilate.
- Verba reclamantia:
- Costanti, in orizzontale al centro del margine inferiore, tranne che ai fascicoli 2-4, in verticale entro la doppia riga di giustificazione.
- Stemma:
- f. 1r, Francesco Todeschini Piccolomini, card., 1460-1503.
- Altro nome:
- Derolez, Albert [person]
Pius PP. III, 1439-1503 [owner] - Lingua:
- Latino.
- Alfabeto:
- Latino.
- Storia:
- Timbri della Biblioteca dei Teatini di San Silvestro, Roma, ai ff. 1r, 2r; timbri della Biblioteca Vaticana ai ff. 1v, 237r.
Testo del curatore
Manoscritto di formato medio-piccolo confezionato in una pergamena di buona qualità e ben lavorata, il Virgilio reginense è stato realizzato per Enea Silvio Piccolomini, negli anni del suo cardinalato – 1456-1458 – come risulta dalla presenza del suo stemma sormontato dal galero, a bas-de-page di f. 1r. Albinia de la Mare riconobbe nel codice la mano del copista del Virgilio di Napoli (Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III, ms. IV.E.12), che trascrisse anche il ms. Plut. 48. 12 della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze (appartenuto peraltro al nipote di Enea Silvio, il cardinale Francesco Todeschini Piccolomini, attorno al 1460; de la Mare, New Research, p. 549).
L’apparato decorativo e illustrativo del raffinato volume si deve alla collaborazione tra Bartolomeo Varnucci, al quale è stata assegnata la pagina di incipit, e a Francesco di Antonio del Chierico («affiancato forse da un collaboratore», Corsi Masi, Su alcuni codici miniati, p. 462), responsabile invece della galleria di iniziali collocate a introdurre i principali snodi testuali (Ceccanti, Le mani sul Virgilio, pp. 123-135; Corsi Masi, Su alcuni codici miniati, pp. 461-464; Zabeo, I libri dei papi umanisti, p. 153). In tal senso, il Reg. lat. 1988 è particolarmente rilevante sotto diversi aspetti. Esso è infatti un precoce esemplare – se non addirittura «il più antico», Corsi Masi, Su alcuni codici miniati, p. 463 – di Virgilio illustrato nella bottega del celebre maestro fiorentino (insieme a quello della Collezione Durazzo di Genova e al ms. già a Longleat, Christie’s, sale catalogue, 2002, 06 13, lot. 4, cfr. Ead., Su alcuni codici miniati, p. 463) ed è inoltre testimone di una produzione non episodica di del Chierico per Enea Piccolomini, una circostanza fino a qualche anno fa ancora ignota (per la quale cfr. Napoli, Biblioteca dei Girolamini, CF. 4.1, Cosmographia di Tolomeo; ms. di Sotheby’s del 1992, De divinitate sanguinis Christi; Ead., Su alcuni codici miniati, p. 462).
Il linguaggio arcaizzante di Bartolomeo Varnucci, tutto declinato su alcuni stilemi ricorrenti – come i putti musicanti e giocosi dalle fisionomie standardizzate, le campiture piatte di colore, la tavolozza pittorica opaca – si combina con i modi narrativamente vivaci e con la spiccata cura per il dettaglio di del Chierico.
Il profilo del committente è indicato non solo dallo stemma, come si è già detto, ma anche dalla presenza a bas-de-page di f. 1r dei due medaglioni con la Lupa capitolina, forse allusione alle «vantate origini romane» della famiglia del futuro pontefice (Miglio, Scheda nr. 103, p. 391).
I ff. 1r e 2r sono qualificati dal timbro della biblioteca di San Silvestro al Quirinale; Paolo Vian, nei suoi studi sulle collezioni librarie delle chiese teatine romane – Sant’Andrea della Valle e appunto San Silvestro – confluite in Biblioteca Vaticana tra il 1696 e il 1705 e in particolare nel fondo Reginense (cfr. anche Guida ai fondi, pp. 510-511; Nilsson Nylander, «Ingens est codicum numerus», pp. 396-426), indica un nutrito corpus di manoscritti – del quale fa parte anche questo Virgilio – che reca il blasone Piccolomini, sia semplice sia con il cappello cardinalizio sia con la tiara papale (Vian, Manoscritti di chiese teatine, p. 581; cfr. tra gli altri i mss. Reg. lat. 1935 e Reg. lat. 1945).
Per gli altri esemplari di Virgilio illustrato cfr. i mss. Pal. lat. 1632, Reg. lat. 1705, Urb. lat. 350, Urb. lat. 642, Vat. lat. 1579, Vat. lat. 2761, Vat. lat. 3225, Vat. lat. 3255, Vat. lat. 3867.
Descrizioni interne
35r
Argumentum III Georgicon
45v
Argumentum IV Georgicon
16r-56r
Georgica (cum argumentis)
16r
Argumentum I Georgicon
56r
Argumentum I Aeneidis
56v
Argumentum I Aeneidis
1r-16r
Bucolica
25v
Argumentum II Georgicon
57r-237r
Aeneis (cum argumentis II-XII)
70v
Argumentum II Aeneidis
85r
Argumentum III Aeneidis
98r
Argumentum IV Aeneidis
111r
Argumentum V Aeneidis
127r
Argumentum VI Aeneidis
143v
Argumentum VII Aeneidis
158v
Argumentum VIII Aeneidis
172r
Argumentum IX Aeneidis
186v-187r
Argumentum X Aeneidis
203r-v
Argumentum XI Aeneidis