Reg.lat.1705
Informazioni sul manoscritto
Descrizione
- Bibliography:
- Manuscrits classiques, II.1, pp. 374-375; Vedere i classici, pp. 314-315.
- Collazione:
- 36 fascicoli: 1 ternione (ff. 1-6); 2-7 quaternioni (ff. 7-14, 15-22, 23-30, 31-38, 39-46, 47-54); 8 quinione (ff. 55-64); 9-36 quaternioni (ff. 65-73, 74-80, 81-88, 89-96, 97-104, 105-112, 113-119 [-1], 120-127, 128-135, 136-143, 144-151, 152-159, 160-167, 168-175, 176-183, 184-191, 192-199, 200-207, 208-215, 216-223, 224-231, 232-239, 240-248, 249-255, 256-263, 264-271, 272-279, 280-285 [-2]); manca un foglio tra gli attuali 5 e 6, 113 e 114 (Vedere i classici, p. 314); tra i ff. 241-242 rimane solo una striscia di un foglio tagliato, ma segnato in basso a sinistra sul recto con f2 (non vi sono tuttavia salti nel testo, perciò il foglio è stato tagliato prima della fase di copiatura); i fogli di guardia sono cart.
- Impaginazione:
- Specchio scrittorio a piena pagina (mm 180x108) su 41/41 ll./rr.; rigatura a colore leggerissima su entrambi i lati del foglio (tipo Derolez 13); molto visibile la foratura sul margine esterno.
- Foliazione:
- Moderna in cifre arabiche, a inchiostro bruno scuro in alto a destra.
- Scrittura:
- Semigotica
- Scrittura - Nota:
- Di unico copista, a inchiostro bruno scuro per il testo, in rosso per segnalare alcuni passaggi testuali. A f. 1r, nota di possesso: "Jani Vitli emptum 3. R. Parisiis 1642" (Jan Van Vliet 1622-1666); altra nota di possesso a f. 285v, "Iste /// uius" (impossibile da leggere anche con la lampada di Wood). Una mano successiva annota a f. 1r, "P. Notata hic cifris sunt capita Editionis P. Danelianae" (corr. dalla stessa mano "Danielianae"); f. 65r, "Capita sive distinctiones ex editione P. Danielis" (i capita sono segnati ai libri I-IV dell’Aeneis fino a f. 147r); a f. 113v, "deest hic pagina quae et finem huius libri II. Et principium III continebat"; a f. 114r, "Liber tertios Aeneidos incipit infeliciter" (Vedere i classici, p. 314).
- Decorazione - Nota:
- 19 iniziali maggiori, 10 istoriate (ff. 1r, 23r, 37v, 57v, 98v, 132v, 201r, 219r, 233r, 251v; mm 38x42, media) con corpo in blu o in foglia d’oro su campo in lamina metallica o in porpora e in blu, 9 solo campite nei medesimi colori (ff. 4r, 6r, 10r, 11v, 16r, 17v, 20r, 21v, 147r; mm 20x22, media) e con corpo in foglia d’oro, talvolta accompagnate da fregi fitomorfi in verde, rossi, azzurro, inchiostro metallico su minuta filigrana a inchiostro nero. Nel manoscritto erano presenti anche altre 6 iniziali maggiori probabilmente tutte istoriate (ff. 13v, 48v, 65r, 159v, 186v, 271r), oggi asportate. Titoli correnti rubricati sul verso e sul recto nel margine superiore, spesso parzialmente rifilati.
- Legatura -Nota:
- Su quadranti in cartone rivestita in marocchino marrone decorato con ferri a motivo in oro; dorso a 5 nervi e impressioni in oro, nel primo tassello insegne di papa Pio IX (1846-1878), nel secondo e nel terzo "Reg. / 1705"; sovraccoperta in cartoncino porpora.
- Stato di conservazione:
- Condizioni discrete benché vi siano diversi elementi di degrado, come i numerosi fogli tagliati o le iniziali asportate (cf. Decorazione - nota); molti risarcimenti a pergamena e legatura squadernata in apertura e in chiusura, oltre che in corrispondenza dei fascicoli 15-16 e 16-17; le scene all’interno delle iniziali istoriate sono scarsamente leggibili a causa degli inchiostri molto dilavati e per la foglia d’oro spesso degradata.
- Segnature di fascicoli:
- Alfanumeriche a colore, in basso a destra sul recto e sulla prima parte del fascicolo, raramente visibili (f. 108r).
- Verba reclamantia:
- Costanti sul verso del foglio, in verticale in prossimità della riga destra di giustificazione; manca al f. 64v.
- Altro nome:
- Derolez, Albert [person]
Pius PP. IX, b., 1792-1878 [owner]
Vliet, Jan van, 1620-1666 [owner] - Lingua:
- Latino.
- Alfabeto:
- Latino.
- Storia:
- ff. 1r, 285v timbri della Biblioteca Apostolica Vaticana.
Testo del curatore
Manoscritto di formato medio-piccolo confezionato con una pergamena di qualità discreta lavorata senza troppa accuratezza, il Reginense doveva contenere un ciclo illustrativo piuttosto corposo, con tutti i principali snodi testuali introdotti da una iniziale istoriata. Di tale apparato oggi rimane tuttavia un limitato numero di lettere incipitarie, spesso leggibili con difficoltà a causa di un precario stato di conservazione. In un momento che non è possibile precisare, i fogli presumibilmente meglio conservati sono stati oggetto di una pratica un tempo – e talvolta ancora oggi – molto diffusa, vale a dire l’asportazione delle miniature, destinate al mercato di collezionisti vecchi e nuovi (cfr. ad esempio i due album di cuttings, Ross. 1167 e Ross. 1192 conservati in Biblioteca Vaticana); diverse pagine del Servio risultano perciò mutile anche di una buona porzione di pergamena (cfr. ff. 13v, 48v, 65r. 159v, 186v, 271r).
È anche per questo motivo che appare complesso individuare con maggiore precisione un ambito di produzione che non sia genericamente ‘francese’. Un aspetto in ogni caso interessante è che l’apparato illustrativo, o almeno ciò che ne rimane, è tutto qualificato dal dispositivo linguistico dell’attualizzazione delle forme: i personaggi virgiliani non solo sono vestiti di abiti e di armature coeve all’epoca della realizzazione del codice, ma si muovo in contesti cittadini ugualmente contemporanei – si osservino ad esempio le città turrite e spesso raccolte all’interno di importanti cinte murarie –, in una narrazione per immagini che racconta di Enea e di Didone, ma che è anche una finestra sul mondo che ha prodotto il manoscritto.
Per gli altri esemplari di Virgilio illustrato cfr. i mss. Pal. lat. 1632, Reg. lat. 1988, Urb. lat. 350, Urb. lat. 642, Vat. lat. 1579, Vat. lat. 2761, Vat. lat. 3225, Vat. lat. 3255, Vat. lat. 3867.