Ott.lat.1420
Informazioni sul manoscritto
Descrizione
- Bibliography:
- Manuscrits classiques, I, p. 558; Vedere i classici, pp. 284-285.
- Collazione:
- 18 fascicoli: 1-16 quaternioni (ff. 1-8, 9-16, 17-24, 25-32, 33-40, 41-48, 49-56, 57-64, 65-72, 73-80, 81-88, 89-96, 97-104, 105-112, 113-120, 121-128, 129-136), 17-18 quinioni (ff. 137-146, 147-155 [-1]); f. 155r rigato, ma non scritto; i fogli di guardia sono cart. di restauro.
- Impaginazione:
- A un’unica colonna con giustificazione a bandiera (mm 175x85); ll./rr. 39/40; ai ff. 23v-24r, la battuta del Chorus è su due colonne con spazio intercolonnare di mm 5; rigatura alla mina ben visibile su entrambi i lati del foglio (tipo Derolez 22).
- Foliazione:
- Meccanica moderna in basso a destra.
- Scrittura:
- Gotica
- Scrittura - Nota:
- Probabilmente più di un copista; inchiostri bruno scuro e nero; due diverse tipizzazioni di littera textualis, dal ductus più morbido e con elementi di cancelleresca per il testo, dalle linee maggiormente spezzate per i versi iniziali di molte delle battute; littera textualis di diverse mani per le glosse interlineari e marginali; le glosse sono spesso disposte a finalino.
- Decorazione - Nota:
- 1 pagina di incipit (f. 1r); 1 miniatura tabellare (f. 1r, mm 65x115); delle illustrazioni in campo aperto probabilmente previste, 1 è realizzata a inchiostro nero (f. 73r), per le altre 3 rimane bianco lo spazio riservato (ff. 19r, 33v, 128v); delle 10 iniziali maggiori previste, sono state realizzate: 1 in spessa foglia d’oro e decorazioni fitomorfe a penna (f. 1r, mm 25x25), 1 acquerellata in nero e con corpo fitomorfo (f. 88v, mm 70x70), 1 solo con disegno preparatorio a lapis (f. 19r, mm 30x30), per le altre 7 è bianco lo spazio a esse riservato (ff. 33v, 42v, 59r, 73r, 101v, 115r, 128v, mm 51x27, media); iniziali medie filigranate in rosso e in blu con filigrane in rosso e in viola; capoversi toccati di giallo; segni di paragrafo alternativamente in blu e in rosso; titoli correnti rubricati al centro del margine superiore, sul recto dei fogli.
- Legatura -Nota:
- Su quadranti in cartone con coperta three-calf a imitazione di quella visibile sul dorso a 5 nervi con impressioni in oro, con stemma di papa Pio IX (1846-1878); in oro anche l’indicazione 1420; sovraccoperta in cartoncino verde.
- Stato di conservazione:
- Pergamena ingiallita, talvolta macchiata; qualche difetto di concia, visibile il mordente chiaro al di sotto della foglia d’oro.
- Segnature di fascicoli:
- Sequenza alfanumerica a colore talvolta visibile in basso a destra sulla prima parte del fascicolo.
- Verba reclamantia:
- Sempre al centro del margine inferiore, ad eccezione del primo fascicolo.
- Nota:
- Il manoscritto appartiene al ramo A della tradizione testuale delle Tragedie di Seneca, più diffuso rispetto all’E, che vide dapprima una limitata circolazione, per poi guadagnare, all’inizio del secolo XIV, una parziale fortuna grazie ai preumanisti padovani. La peculiarità della famiglia A (a sua volta bipartita in δ e β) è nell’ordine dei testi senecani e in una serie di oscillazioni ortografiche nei loro titoli; si riportano di seguito gli uni e gli altri, così come compaiono nel ms.: Hercules furens, Thiestes, Thebais, Hippolitus, Oedipus, Troas, Medea, Agamemno, Octavia, Hercules Oetheus (cfr. Vedere i classici, p. 284).
- Altro nome:
- Pius PP. IX, b., 1792-1878 [owner]
Derolez, Albert [person] - Lingua:
- Latino.
- Alfabeto:
- Latino.
- Storia:
- Timbri della Biblioteca Vaticana ai ff. 1r, 154v.
Testo del curatore
Di formato medio-piccolo e confezionato con una pergamena di buona qualità discretamente lavorata, il manoscritto tramanda le Tragoediae di Seneca, disposte su un’unica colonna di scrittura in una impaginazione che lascia liberi ampi margini per glosse e annotazioni (anche interlineari), spesso strutturare in finalini (es., f. 19v) o in calligrammi (es., f. 20v), talora accompagnate da notabilia e maniculae. La sua natura di codice di studio non è tuttavia disgiunta da una ‘veste editoriale’ accurata, nella quale capoversi toccati di giallo lasciano spazio a raffinate lettere filigranate di rosso e di blu. Concepito per essere un volumetto di pregio, il suo apparato decorativo e illustrativo non è stato tuttavia completato. Esso doveva prevedere una serie di iniziali istoriate e di miniature tabellari che commentassero il testo, anticipandone o suggerendone i contenuti, come accade in altri esemplari senecani (per i Seneca illustrati cfr. Fachechi, I classici illustrati, passim; Villa, Le tragedie di Seneca, passim; Fachechi, Il catalogo per autori, passim; Pasut, I miti di Seneca tragico, passim; Cursi, Il Seneca dei Girolamini, pp. 13-38; Perriccioli Saggese, Le miniature del Seneca, pp. 59-79; per altri esemplari analoghi cfr. Pal. lat. 1671, Pal. lat. 1677, Reg. lat. 1500, Urb. lat. 356, Vat. lat. 1645, Vat. lat. 1647, Vat. lat. 7319). Per ragioni che non è a oggi possibile ricostruire, l’impianto figurativo è invece del tutto parziale quando non addirittura appena abbozzato. Per tentare di spiegare la mancata esecuzione delle immagini sono stati ipotizzati due momenti diversi di confezionamento del codice: una prima fase dedicata alla scrittura e una seconda, non contestuale ma di poco successiva, riservata alla decorazione (Fachechi, Scheda nr. 117, pp. 296-297). Grazia Maria Fachechi suggerisce inoltre che l’artista che ha eseguito i cavalieri a f. 73r sia il medesimo che lavora alla miniatura tabellare di f. 1r. Nel primo caso però egli avrebbe «erroneamente collocato il disegno» all’incipit di Troas, mentre esso era destinato a Phoenissae – come la presenza degli armati a cavallo lascerebbe supporre – e perciò avrebbe «lasciato incompiuta la vignetta»; a questo punto un secondo artista avrebbe «tentato di abbozzare un’illustrazione più congrua alla tragedia che in questo punto sta per iniziare» (Ead., Scheda nr. 117, pp. 296-297). Non sembra tuttavia di ravvisare due interventi diversi a f. 73r e l’incompiutezza dell’immagine è tale che vi si potrebbe riconoscere anche Pirro che si accinge a uccidere Polissena, mentre gli Achei entrano a Troia, immagine solitamente connotativa di Troas.
La miniatura tabellare a f. 1r, dall’esecuzione raffinata e con un insistito uso del chiaroscuro che definisce volumetrie e dettagli anche in assenza del colore, «richiama certe soluzioni» in special modo «umbro-marchigiane, per alcuni versi accostabili al gusto gotico-cortese salimbeniano» (Ead., Scheda nr. 117, pp. 296-297). Molto interessante è la combinazione di due modelli iconografici di sorgente cristiana – Strage degli Innocenti e Madonna con Bambino – per illustrare il momento nel quale Ercole folle uccide sua moglie Megara e i propri figli.
Descrizioni interne
154v
Epitaphium Senecae
1r-19r
Hercules furens
19r-33v
Thyestes
33v-42r
Thebais
42v-59r
Hippolytus
59r-72v
Oedipus
73r-88r
Troas
88v-101v
Medea
101v-114v
Agamemnon
115r-128r
Octavia