La Biblioteca di un 'principe umanista' Federico da Montefeltro e i suoi manoscritti [di M.G. Critelli]

Freni (o morsi del cavallo)

I due freni a spirale, detti moraglie (collegati al morso e alle redini del cavallo), hanno un aspetto inusuale; la loro raffigurazione stilizzata per certo tempo ne ha reso difficile la definizione (sono state spesso genericamente descritti con l’espressione «spire gemelle»; cfr. Nardini, Le imprese, pp. 18-19) e l’interpretazione. Si trovano anche citati con la definizione «morsi del cavallo». Il significato allegorico è chiaramente collegato al loro uso: i freni sono uno strumento di comando esercitato sui cavalli, allentando o trattenendo le redini. L’allusione è a Federico uomo di governo, il cui potere viene sottolineato dal motto che talvolta accompagna l’emblema, belli fulgor et pacis auctor. L’autorità e il comando devono essere amministrati con l’equilibrio di chi sa opportunamente essere sia abile condottiero sia artefice di pace, con capacità di mediazione politica. È stato notato come l’impresa, mutuata da Francesco Sforza, sembri l’allegoria del programma politico di Federico, con un’allusione anche all’eredità di quella politica dell’equilibrio di cui il signore di Urbino vuole considerarsi successore (cfr. Lombardi, I simboli, p. 139; Fenucci, Notes, p. 84).

Urb. lat. 365, f. 106r - Urb. lat. 427, f. 2r

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Si è inoltre voluta individuare una complementarietà con il simbolo della scopetta, ereditato anch’esso da Francesco Sforza: il morso è uno strumento di coercizione usato con i cavalli, mentre la scopa è il simbolo della cura del domatore, che liscia i cavalli docili e ubbidienti (cfr. Lombardi, I simboli, p. 139). Anche l’immagine dei freni trova posto all’interno dello Studiolo (cfr. Raggio, Lo Studiolo, p. 118, fig. 5-67).