Paleografia greca dall'Antichità al Rinascimento [di T. Janz]

Nomina Sacra

Un certo numero di parole vengono abitualmente abbreviate dagli scribi bizantini, con segnalazione dell'abbreviazione tramite un tratto orizzontale posto sopra la riga. Alcune di queste parole sono nomi propri (Δαυίδ, Ἱερουσαλήμ, Ἰησοῦς, Ἰσραήλ); per la maggior parte sono nomi comuni; tutte hanno qualche significato teologico in un contesto cristiano, e da questa circostanza deriva il termine nomina sacra che si usa dall'inizio del novecento per designarle. I principali nomina sacra sono i seguenti:

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I nomina sacra si flettono, per es. Α͞Ν͞Ο͞Υ = αν(θρωπ)ου, Ι͞Ν = ι(ησου)ν, Κ͞Υ = κ(υριο)υ, Μ͞Ρ͞Α = μ(ητε)ρα, Π͞Ρ͞Ο͞C = π(ατ)ρος, Χ͞Ω = χ(ριστ)ω; si usano anche in parole composte o derivate, per es. Α͞Ν͞Ι͞Ν͞Ο͞Ϲ = αν(θρωπ)ινος, Π͞Ν͞Α͞Τ͞Ι͞Κ͞Ο͞Ϲ = πν(ευμ)ατικος, Ο͞Υ͞Ν͞Ι͞Ο͞Ϲ = ουρ(αν)ιος, Θ͞Τ͞Ο͞Κ͞Ο͞Ϲ = θ(εο)τοκος.

Mentre queste abbreviazioni sono particolarmente frequenti nei manoscritti biblici e teologici, il loro uso non si restringe ai contesti in cui posseggono un significato teologico (ad es. Gesù si può designare Υ͞Ϲ ΤΟΥ Α͞Ν͞Ο͞Υ, e cioè υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου, ma si può anche leggere una storia il cui protagonista viene designato Α͞Ν͞Ο͞C TIC…, e cioè ἄνθρωπός τις).