La maiuscola liturgica
Rimane un'ultima variante della maiuscola greca da prendere brevemente in considerazione, e cioè la cosiddetta maiuscola "liturgica", il cui nome deriva dal fatto che il suo uso è attestato esclusivamente in lezionari dei vangeli. Benché facilmente riconoscibile, questa scrittura artificiosa è piuttosto difficile da descrivere, in quanto incorpora, in vari gradi, elementi che richiamano tale o tale caratteristica degli altri "canoni", ai quali aggiunge vari abbellimenti e svolazzi anche all'interno delle lettere. Peraltro, nessuno degli esemplari conservati è esplicitamente datato (alcuni sono tuttavia approssimativamente databili), per cui non è possibile stabilire uno sviluppo cronologico o proporre datazioni attendibili per i manoscritti vergati in questa scrittura. P. Orsini ha recentemente dedicato a questa scrittura una monografia che offre molti altri dettagli; se ne possono vedere esempi nei manoscritti Vat. gr. 351 (per il quale si sono proposte datazioni fra il IX e l'XI secolo); Vat. gr. 357 (IX-X sec.); Vat. gr. 1522 (IX-XIV sec.); Chig. R. VII. 52 (X-XI sec.).