The Library of a 'Humanist Prince' Federico da Montefeltro and His Manuscripts [by M.G. Critelli]

Urb.lat.337

Manuscript information

Resource type:
Manuscript
Collection:
Urb.lat.
Shelfmark:
Urb.lat.337
Library:
Biblioteca Apostolica Vaticana
Date:
sec. XV ex
Beginning date:
1481
Ending date:
1482
Country:
Italia
Place:
Urbino
Support:
membr.
Height:
315
Width:
198
Extent:
III. 161. I
Content:
“In hoc codice contine(n)t(ur) opera Laurentii Valensis viri doctissi(mi) atq(ue) acutissi(mi) q(ua) in circu(m) pictis circulis sunt adnotata traductio Demosthenis. In A(n)tonium Raudense(m). Ep(istu)la ad Alphonsu(m) regem. Apologia ad Eugenium p(a)p(am). De falsa condonatione. In Benedictum Mora(n)du(m)” (f. [III]v).
Overview:
Miscellanea di opere valliane.
Exhibit Tags:
Franco dei RussiMaestri dello scriptorium di Federicoantiporta miniataIniziali miniate

Description

Collation:
17 fascicoli: 1-5 quinioni (ff. 1-10, 11-20, 21-30, 31-40, 41-50), 6 binione (ff. 51-[52 ter]), 7-17 quinioni (ff. 53-62, 63-72, 73-82, 83-92, 93-102, 103-112, 113-122, 123-132, 133-142, 143-152, 153-[160] [-2]); tra i ff. 159 e [160], incollati tramite tallone rispettivamente ai ff. 156 e 155, non è rispettata la regola di Gregory; ff. 153-154 incollati tramite tallone al contropiatto posteriore. Fogli di guardia membranacei (ff. [I]-[IV]; f. [III]r con antiporta miniata). Bianchi i ff. [I]r-[III]r, [52bis]r-v, [52ter]r-v, [160]r-v, [IV]r-v.
Layout:
Testo a piena pagina; rr. 30/ll. 29, la scrittura inizia sotto la prima riga. Rigatura a secco (tipo Derolez 36). Presenta rigatura anche il f. 160, bianco. Specchio rigato (f. 15r): 315 (34+6+186+7+82) x 198 (31+6+98+7+56) mm. Foratura non visibile.
Foliation:
Manuale, apposta in inchiostro bruno nell’angolo superiore destro dei ff. 1-159; due fogli non numerati dopo f. 52 (indicati nella descrizione come ff. [52bis] e [52ter]); non numerati i fogli di guardia e il f. [160].
Writing - Note:
Umanistica corsiva di unica mano; rari notabilia (es. ff. 37r-v, 68r, 133v); alcuni passi segnalati mediante una linea serpentina tracciata lungo il margine esterno (es. ff. 40v, 42r-v, 49r).
Decoration:
Di grande raffinatezza, soprattutto il dittico antiporta miniata-pagina di incipit, la critica assegna il suo apparato decorativo a Franco dei Russi, mantovano, fu tra i più noti artefici del minio padano-ferrarese quattrocentesco, particolarmente impressionato dall’antiquaria mantegnesca, dalla quale desunse un ampio repertorio figurativo, declinato in maniera del tutto peculiare (cf. Alexander, Italian Renaissance, p. 90-91; Mariani Canova, Guglielmo Giraldi 1995, p. 146; Toniolo, Franco dei Russi, p. 243-244; Fumian, Scheda nr. 5, p. 157-159). Il miniatore presente a Urbino dalla seconda metà degli anni ’70 – forse per il tramite di Matteo Contugi –, giunge alla corte feltresca insieme a Guglielmo Giraldi e ad Alessandro Leoni; egli sarebbe poi rimasto a Urbino come miniatore ‘di palazzo’ sicuramente fino al 1482, anno della morte del duca (Toniolo, I miniatori ferraresi, p. 80; Peruzzi, «Lectissima politissimaque volumina», p. 343-344; su Contugi cf. Critelli, Per la carriera di Matteo Contugi, p. 251-302). Franco lavorò per molti dei mss. federiciani, contribuendo a diffondere in area centro-italiana il peculiare linguaggio antiquario nato in quei decenni in Italia settentrionale. È in ogni caso necessario sottolineare che la localizzazione del reale luogo di lavoro dei maestri padano-ferraresi rimane questione ancora controversa: non è infatti chiaro se la loro produzione miniata per la biblioteca feltresca fosse eseguita nelle loro città di origine (Ferrata, Padova, Mantova etc.), se a Urbino o se, in maniera ‘itinerante’, in entrambi i posti.
Decoration - Note:
1 antiporta (f.[III]v; mm 195x175), a sei clipei, uno maggiore e cinque minori, a listelli in foglia d’oro, con corona a bianchi girari su fondo policromo (blu, verde, rosso) e decorazioni a perle; 2 pagine di incipit (ff. 1r, 53r), la prima racchiusa su quattro margini da una cornice a bianchi girari su fondo policromo (blu, verde, rosso) e perimetro in lamina metallica aurea, nei cantoni clipei decorati con motivi a nodo ferrarese (blu, verde, porpora, oro); la seconda con un fregio marginale a bianchi girari su fondo policromo con globi aurei cigliati e iniziale della medesima tipologia decorativa, rubrica in capitale in oro su quattro linee di scrittura. 8 iniziali maggiori (ff. 1r [abitata], 2v, 53r, 117v, 126v, 139v, 145v [quest’ultima campita in blu con corpo in foglia d’oro], 158v; mm 39x35, media) con corpo in foglia d’oro e decorate a bianchi girari su fondo policromo (verde, blu, rosso), accompagnate da scrittura distintiva; 1 iniziale media calligrafica in blu (f. 55r; mm 10x10 ca.), con la letterina d’attesa; rubricati gli incipit (in oro nella pagina di incipit) e i titoli correnti; capoversi talvolta in vedetta.
Binding - Note:
Coperta in pergamena tinta di verde priva di decorazione, su quadranti di cartone. Dorso a 6 compartimenti, delimitati da 5 doppi nervi. Nel primo compartimento segnatura incompleta “VR∙B∙” impressa in oro, priva della parte numerica, che in questa posizione, negli altri manoscritti urbinati, è solitamente occupata dalla segnatura assegnata nell’inventario vaticano di Stefano Gradi (in questo caso “556”, cf. Storia); a penna è stata aggiunta da mano moderna la segnatura attuale. Nel terzo e nel quinto compartimento elementi araldici (due spade passate in croce di S. Andrea sormontate da una cometa) dello stemma del card. Bibliotecario (1681-1693) Lorenzo Brancati di Lauria; nel quarto elemento araldico (aquila bicipite) dello stemma di Alessandro VIII (1689-1691). La legatura è dunque databile agli anni 1689-1691. Tagli dorati. L’“Indice vecchio” descrive una legatura «In Rubro» (cf. Storia).
Signatures:
Assenti, ad eccezione dell’ultimo fascicolo dove nell’angolo inferiore sinistro del recto dei fogli che compongono la prima metà dei fascicoli (ff. 153-157) compare una numerazione da 1 a 5.
Catchwords:
Richiami verticali nel senso alto-basso, vergati con lo stesso inchiostro del testo nel margine inferiore del verso dell’ultimo foglio dei fascicoli, all’interno della colonnina di giustificazione; assente al f. [52ter]v (bianco).
Heraldry:
Araldica di Federico da Montefeltro: f. 1r, stemma ducale inquartato, nel I e nel IV d’oro all’aquila imperiale di nero nel campo, priva di corona, nel II e nel III bandato d’azzurro e d’oro, all’aquila di nero sulla I banda d’oro; caricato di un palo con le insegne pontificie, sormontato da corona.
General note:
Per questo ms. cf. anche E. Ponzi, Urb. lat. 337, in Catalogo dei codici miniati della Biblioteca Vaticana. II. I manoscritti Urbinati, a cura di S. Maddalo - E. Ponzi, con la collaborazione di C. Paniccia, Città del Vaticano (Studi e testi), in corso di elaborazione.
Language:
Latino.
Alphabet:
Latino.
History:
Il manoscritto fu realizzato per Federico da Montefeltro, il cui stemma ducale (post 1474) è presente al f. 1r. Come già in altri casi presenti nella raccolta urbinate (cf. Urb. lat. 151 e Urb. lat. 349), per la trascrizione di alcune delle opere del Valla è stato utilizzato come antigrafo un incunabolo, e precisamente l’editio princeps stampata a Venezia il 4 ottobre 1481 (ISTC iv00069000; IGI 10099; BAVIC VcBA 11016717), che contiene nell’ordine le “Raudensianae notae”, l’”Epistola de duobus Tarquiniis”, le due “Confutationes in Benedictum Morandum” e infine l’”Invectiva in Pogium”, quest’ultima non presente nel manoscritto. Tale constatazione, dimostrata, oltre che dalla comunanza delle lezioni, dalla presenza di “errori o caratteristiche dovute a riprese quasi fotografiche di forme tipografiche” ovvero “chiaramente causati da errate interpretazioni di alcuni segni tipografici” dell’incunabolo, induce a restringere il periodo di realizzazione dell’Urb. lat. 337 al 1481-1482, anno della morte di Federico (cf. Regoliosi, Le due redazioni, p. 566-567; Laurentii Valle Raudensiane note, a cura di G.M. Corrias, Firenze 2007, p. 16-17, 129-131; Lo Monaco, L’Edizione dell’Epistola de duobus Tarquiniis, p. 329 n. 22). Il codice è registrato nel cosiddetto “Indice vecchio”, compilato intorno al 1487 dal bibliotecario Agapito (Urb. lat. 1761, f. 81v: «Laurentii Vallensis Viri acutissimi Traductio orationis Demosthenis pro Ctesiphonte. Eiusdem Laurentii Oratio In Antonium Raudensem Sive opusculum. Eiusdem epistola ad Alphonsum regem de loco Livii utrum Tarquinius Prisci Tarquinii filius neposve fuerit. Eiusdem Confutatio in Benedictum Morandum. Apologia Sui ipsius ad Eugenium De Falso Credita Constantini Donatione. Codex ornatissimus In Rubro»; edito in Stornajolo, Cod. Urb. Graeci, p. CXXXII, nr. 594). La collezione dei duchi di Urbino giunse in Vaticana nel 1657 sotto il pontificato di Alessandro VII. L’antica segnatura “556”, apposta a penna al f. 1r nell’angolo superiore interno, è da riferire all’inventario vaticano di Stefano Gradi (Urb. lat. 1388, f. 56v; cf. Stornajolo, Cod. Urb. lat. 1001-1779, p. VI). Timbri della Biblioteca Apostolica Vaticana ai ff. [III]r, 1r, 159v.
Bibliography:
Stornajolo, Cod. Urb. lat. 1-500, p. 309; Fumian, Scheda nr. 5, in Ornatissimo codice, p. 157-159.
Other name:
Federico da Montefeltro, duca d'Urbino, 1422-1482 [owner]
Brancati, Lorenzo, card., 1612-1693 [person]
Alexander PP. VIII, 1611-1691 [person]
Franco dei Russi, f. 1455-1482 [artist]
Other author:
Stornajolo, Cosimo, sac., 1849-1923 [external]
Fumian, Silvia [external]
Regoliosi, Mariangela [external]

Curatorial narrative

Di formato medio-piccolo, maneggevole e in pergamena di qualità ben lavorata, il ms. racchiude una serie di opere di Lorenzo Valla e fu donato intorno agli anni ’80 del Quattrocento al duca Federico da Montefeltro, come mostra lo stemma di f. 1r. Di grande raffinatezza, soprattutto il dittico antiporta miniata-pagina di incipit (ff. [III]v-1r), la critica assegna il suo apparato decorativo a Franco dei Russi (tranne per la voce dissonante di Bonicatti, che invece lo riconduce al «secondo Maestro del Dante urbinate», rivelatosi tuttavia proprio Franco, cfr. Fumian, Scheda nr. 5, p. 158; Bonicatti, Contributi marginali, pp. 272, 290 nt. 29; Alexander, Italian Renaissance, pp. 90-91; Mariani Canova, Guglielmo Giraldi 1995, p. 146; Toniolo, Franco dei Russi, pp. 243-244). Il miniatore presente a Urbino dalla seconda metà degli anni ’70 – forse per il tramite di Matteo Contugi (Toniolo, I miniatori ferraresi, p. 80; Peruzzi, «Lectissima politissimaque volumina», pp. 343-344; su Contugi cfr. Critelli, Per la carriera di Matteo Contugi, pp. 251-302) –, giunge alla corte feltresca insieme a Guglielmo Giraldi e ad Alessandro Leoni (Toniolo, Giraldi, Guglielmo, pp. 305-310; Ead., Leoni, Alessandro, pp. 376-378; Ead., I miniatori ferraresi, p. 79), con i quali minia l’Evangeliario Urb. lat. 10, e il Dante Urb. lat. 365; egli sarebbe rimasto a Urbino come miniatore ‘di palazzo’ sicuramente fino al 1482, anno della morte del duca feltresco (non è noto se la sua permanenza in territorio marchigiano si sia protratta oltre tale termine, egli comunque morì tra il 1486 e il 1487, cfr. Fumian, Su alcuni miniatori ferraresi, passim; Toniolo, I miniatori ferraresi, p. 89).

Franco lavorò per molti dei mss. federiciani, contribuendo a diffondere in area centro-italiana il peculiare linguaggio antiquario nato in quei decenni in Italia settentrionale; la critica gli assegna, su base stilistica, un ampio numero di codici urbinati (per i quali cfr., anche per la pregressa bibliografia, Peruzzi, La formazione della biblioteca, pp. 25, 32; Martelli, I codici di produzione urbinate, pp. 70, 73; Toniolo, I miniatori ferraresi, pp. 79, 82, 83; Martelli, The Production of Illuminated Manuscripts, pp. 42, 45), come per esempio l’Urb. lat. 151, il De sanguine Christi di Francesco Della Rovere, l’Urb. lat. 308, una Miscellanea grammaticale, o il celebre Libanio, Urb. lat. 336 (Hermann, La miniatura estense, p. 221; Toniolo, Scheda nr. 2, p. 116); o ancora l’Urb. lat. 94 e l’Urb. lat. 351 – benché in questi casi vi sia una cornice a fitti bianchi girari, come del resto nell’Urb. lat. 687.

E tuttavia, varrebbe forse la pena di riesaminare in una diversa ottica alcuni dei mss. urbinati tradizionalmente assegnati al corpus di Franco. Se infatti si mettono a confronto codici di sua sicura paternità – come l’Oratio gratulatoria di Bernardo Bembo al doge Cristoforo Moro, Londra, British Library,  Add. 14787, o il celebre cutting di Londra, British Library,  Add. 20916, f. Ir, o anche il Libanio appena citato –, proprio con gli Urb. lat. 151, 308, 337, si possono notare scarti nel linguaggio piuttosto consistenti, soprattutto nella decorazione e, in parte, negli elementi figurativi. I morbidi puttini dall’incarnato lunare sono sostanzialmente diversi, nell’aspetto, da quelli eseguiti dal maestro mantovano, sebbene sia innegabile il recepimento della sua lezione pittorica ed espressiva; come pure differente è la resa delle specie animali, che sembrano frutto di un’osservazione dal vero; peculiari appaiono infine i complessi intrecci vegetali policromi su spessa foglia d’oro. Aporie, rispetto ‘modello standard’ di Franco, già notate e, a ragione collegate alla presenza di aiuti di bottega al lavoro (Toniolo, I miniatori ferraresi, p. 88 e, a tal proposito, cfr. la questione relativa alla lista di Susech, Peruzzi, Cultura potere immagine, pp. 65-66). Per gli esempi proposti – ai quali si possono aggiungere anche gli Urb. lat. 81, 95, 348, 411, 548 (con stemma di Ottaviano Ubaldini), tutti pienamente ducali – si deve tuttavia sottolineare la raffinatezza dell’esecuzione, dovuta a un maestro diverso da dei Russi, ma abile nel padroneggiare gli strumenti del mestiere. Un’anonima personalità, probabilmente al lavoro nello scriptorium di palazzo, che mostra di aver accolto e rielaborato le innovazioni espressive dei maestri padano-ferraresi.

Bibliografia generale

Parts of this manuscript

117r-126v

Valla, Lorenzo, Adversus Livium disputatio

Locus:
117r-126v
Author:
Valla, Lorenzo, 1406-1457 [internal]
Supplied title:
Adversus Livium disputatio
Uniform title:
Ad Alfonsum regem epistola de duobus Tarquiniis (Valla, Lorenzo, 1406-1457)
Incipit:
Cum Titum Livium quotidie Romanorum
Explicit:
pati desertos. Vale. Neapoli pridie nonarum Decembrium
General note:
L'inscriptio dell'epistola ("Alfo(n)so minioris maiorisq(ue) Hesperie regi Laurentius Valla salutem), rubricata, è presente al f. 117r. Al f. 126v, in calce al testo, è vergata la data di composizione del testo (Neapoli pridie nonarum Decembrium), priva dell'indicazione dell'anno (1444). Il codice urbinate, siglato V nell’edizione, costituisce uno dei 7 testimoni manoscritti dell’opera (cf. Lo Monaco, L’edizione dell’Epistola in duobus Tarquiniis, p. 323-329).
Language:
Latino.
Alphabet:
Latino.
Other name:
Alfonso V, El Magnanimo, re di Sicilia e Aragona, re di Napoli, 1385-1458 [dedicatee]
Other author:
Lo Monaco, Francesco [external]

1r-2r

Valla, Lorenzo, Laurentii Vallensis Prefatio in traductionem Demosthenis pro Ctesiph(onte) ad ill(ustrissimu)m p(r)incipe(m) D.F.U.C.

Locus:
1r-2r
Author:
Valla, Lorenzo, 1406-1457 [internal]
Title:
Laurentii Vallensis Prefatio in traductionem Demosthenis pro Ctesiph(onte) ad ill(ustrissimu)m p(r)incipe(m) D.F.U.C.
Incipit:
Credo ego prestantissime princeps ac etatis nostre
Explicit:
ut sic loquar, togatum ego militarem
General note:
L’identificazione del dedicatario con Federico da Montefeltro, basata sullo scioglimento della sigla presente nel titolo al f. 1r in “D(ominum) F(edericum) U(rbinatem) C(omitem)”, è dubbia. Negli altri due testimoni della traduzione dell’orazione demostenica effettuata dal Valla (El Escorial, Real Biblioteca de San Lorenzo, N. II. 23 e Wien, Österreichische Nationalbibliothek, 3186) tale sigla non compare: il manoscritto spagnolo è anzi espressamente dedicato al vescovo di Lérida Juan García Aznárez de Añon e la composizione di questa dedica è da collocare tra il 1444 e il 1446. Poiché i codici viennese e urbinate sono latori di una diversa redazione della traduzione, ritenuta precedente a quella del codice spagnolo, ciò implicherebbe che il testo da loro trasmesso sia anteriore al 1444: ma è assai improbabile una dedica a Federico in una data così antica, non avendo lui ancora un peso politico rilevante sulla scena italiana, né è probabile che nel 1481-82, anni di confezione del codice urbinate, sia stato dedicato a Federico un testo di molto precedente. Sembra verosimile dunque che l’apposizione della sigla D.F.U.C. sia da attribuire a un’iniziativa dell’anonimo copista dell’Urb. lat. 337; sulla questione della dedica e per una sintesi delle diverse ipotesi formulate cf. Lo Monaco, Per la traduzione della valliana “Pro Ctesiphonte”, p. 142, 144; Id., Problemi editoriali di alcune traduzioni, p. 396-397.
Language:
Latino.
Alphabet:
Latino.
Other name:
Federico da Montefeltro, duca d'Urbino, 1422-1482 [person]
Other author:
Lo Monaco, Francesco [external]

53r-117r

Valla, Lorenzo, In Antonium Raudense(m) Laure(n)tii Vallensis opusculum ad Ioannem Lucinam Alfonsi regis secretarium

Locus:
53r-117r
Author:
Valla, Lorenzo, 1406-1457 [internal]
Title:
In Antonium Raudense(m) Laure(n)tii Vallensis opusculum ad Ioannem Lucinam Alfonsi regis secretarium
Uniform title:
Raudensianae notae (Valla, Lorenzo, 1406-1457)
Incipit text:
Quantopere si elegans Raudensis noster (f. 55r)
Incipit dedication:
Intellexi Ioannes cum alias non nunq(uam) (f. 53r)
Explicit text:
Raudensia sunt et non latina vocabula (f. 117r)
Explicit dedication:
in eo notando i(n)constantiae crimen incurrisse (f. 55r)
General note:
La composizione delle Raudensiane note si articola in tre fasi redazionali: alla seconda (β), databile agli anni 1443-1444, è riconducibile il codice urbinate, denominato U; la terza fase, quella definitiva, si colloca negli anni 1448-1449 (cf. Corrias, Intorno all’edizione critica, p. 351-380). È stato dimostrato che la dedica al segretario aragonese Giovanni Olzina (nella lezione "Lucinam") è un equivoco presente in alcuni testimoni, tra cui l'urbinate, mentre il reale dedicatario dell'opera è Giovanni Tortelli (cf. Regoliosi, Due nuove lettere di Lorenzo Valla, p. 174-175 e 184-185; Ead., Le due redazioni, p. 565; Ead., Nel cantiere del Valla, pp. 3, 7, 10, 12, 23, 26; Laurentii Valle Raudensiane note, p. 16-17, 126-137, 154-156, 162-164).
Language:
Latino.
Alphabet:
Latino.
Other name:
Tortelli, Giovanni, 1400-1466 [dedicatee]
Olzina, Giovanni, sec. XV [person]
Other author:
Corrias, Gian Matteo [external]
Regoliosi, Mariangela [external]

126v-139v

Valla, Lorenzo, Laurentii Vallae Confutatio in Benedictum Morandum Bononiensem

Locus:
126v-139v
Author:
Valla, Lorenzo, 1406-1457 [internal]
Title:
Laurentii Vallae Confutatio in Benedictum Morandum Bononiensem
Uniform title:
Confutatio in Benedictum Morandum (Valla, Lorenzo, 1406-1457)
Incipit:
Utrum de me peius mereantur an melius
Explicit:
agere iniuriarum et mentionem facere famosi libelli
General note:
Il testo della Confutatio è tramandato da 3 testimoni manoscritti, tra cui il codice urbinate, siglato V nell’edizione (cf. Lo Monaco, L’edizione dell’Epistola in duobus Tarquiniis, p. 331-333).
Language:
Latino.
Alphabet:
Latino.
Other author:
Lo Monaco, Francesco [external]

139v-145v

Valla, Lorenzo, Laurentii Vallensis In Benedictum Morandum confutatio altera ad Baveriu(m) medicum

Locus:
139v-145v
Author:
Valla, Lorenzo, 1406-1457 [internal]
Title:
Laurentii Vallensis In Benedictum Morandum confutatio altera ad Baveriu(m) medicum
Uniform title:
In Benedictum Morandum confutatio altera ad Baverium Monacum (Valla, Lorenzo, 1406-1457)
Incipit:
Lecta quam vix p(er)legere potui
Explicit:
velit nolit et esse et semper fore
General note:
Il codice urbinate rappresenta l’unico testimone manoscritto dell’opera, oltre all’editio princeps stampata a Venezia nel 1481, utilizzata dal copista come antigrafo (cf. Lo Monaco, L’edizione dell’Epistola in duobus Tarquiniis, p. 333-334).
Language:
Latino.
Alphabet:
Latino.
Other author:
Lo Monaco, Francesco [external]

145v-158r

Valla, Lorenzo, Pro se et contra calumniatores ad Eugenium IIII pont. max. apologia

Locus:
145v-158r
Author:
Valla, Lorenzo, 1406-1457 [internal]
Supplied title:
Pro se et contra calumniatores ad Eugenium IIII pont. max. apologia
Uniform title:
Apologia ad papam Eugenium IV (Valla, Lorenzo, 1406-1457)
Incipit:
Equius erat summe pontifex ac mihi
Explicit:
ob mea studia esse capturam
General note:
L'opera è anepigrafa; nel margine esterno è annotato il titolo "Apologia ad Eugeniu(m) p(a)p(a)m".
Language:
Latino.
Alphabet:
Latino.

158v-159v

Valla, Lorenzo, De falso credita et ementita Constantini donatione declamatio (Valla, Lorenzo, 1406-1457). Fragmenta

Locus:
158v-159v
Author:
Valla, Lorenzo, 1406-1457 [internal]
Uniform title:
De falso credita et ementita Constantini donatione declamatio (Valla, Lorenzo, 1406-1457). Fragmenta
Incipit text:
Plures a me libri (f. 158v) and tantorum scelerum tantorumque omnis generis (f. 159r)
Explicit text:
qui trucem barbari regis animum terruit (f. 159v) and Ananius princeps sacerdotum coram tribuno (f. 158v)
General note:
Si tratta di due frammenti, che corrispondono rispettivamente alla parte iniziale e finale del testo, comunque mutilo in fine. I danni provocati dall'umidità in questi due fogli non permettono la lettura integrale del testo. Il codice urbinate è comunque ricordato da Setz tra i testimoni manoscritti dell'opera del Valla e collocato all'interno della famiglia denominata N (cf. L. Valla, De falso credita et ementita Constantini donatione, hrsg. von W. Setz, Weimar 1976, p. 31).
Language:
Latino.
Alphabet:
Latino.
Other author:
Setz, Wolfram [external]

2v-52v

Demosthenes, Pro Ctesiphonte Demosthenis oratio incipit feliciter

Locus:
2v-52v
Author:
Demosthenes, 384-322 a.C. [internal]
Title:
Pro Ctesiphonte Demosthenis oratio incipit feliciter
Supplied title:
Pro Ctesiphonte - Interpretatio latina Laurentii Vallensis
Uniform title:
De corona (Demosthenes, 384-322 a.C.). Latino
Incipit text:
Deos ac deas omnes queso viri athenienses
Explicit:
p(er)iculo liberatis certam salutem date
General note:
Cf. Vahlen, Laurentii Valla opuscula tria in Sitzungberichten der phil. hist. classe d. Wiener Akadem. d. Wiss. an. 1869, Band 62, p. 140-146 (rist. L. Valla, Opera omnia, II, Torino 1962, p. 328-334); sono editi soltanto i brani dei ff. 1-7, 52v.
Language:
Latino.
Alphabet:
Latino.
Bibliography:
IAM53.
Other name:
Valla, Lorenzo, 1406-1457 [translator]
Other author:
Vahlen, Johannes, 1830-1911 [external]