Urb.lat.185
Manuscript information
- Resource type:
- Manuscript
- Collection:
- Urb.lat.
- Shelfmark:
- Urb.lat.185
- Library:
- Biblioteca Apostolica Vaticana
- Date:
- sec. XV ex
- Beginning date:
- 1474
- Ending date:
- 1482
- Country:
- Italia
- Place:
- Firenze
- Support:
- membr.
- Height:
- 374
- Width:
- 256
- Extent:
- II. 240
- Content:
- "In hoc ornatissimo codice continentur Dyalagi [sic] Plathonis qui in libro sunt annotati ex greco in latinum per Marsiliu(m) Fecinum [sic] Florentinum traducti" (f. 2v).
- Overview:
- Platone, 14 Dialoghi (dall’Ipparco allo Ione), tradotti da Marsilio Ficino e preceduti dagli “argumenta” da lui composti; Marsilio Ficino, Commentario al Convivio di Platone.
Description
- Collation:
- 25 fascicoli: 1 foglio (f. 3, solidale alla controguardia anteriore), 1 bifoglio (ff. 4-5), 2-24 quinioni (ff. 7-16, 17-26, 27-36, 37-46, 47-56, 57-66, 67-76, 77-86, 87-96, 97-106, 107-116, 117-126, 127-136, 137-146, 147-156, 157-166, 167-176, 177-186, 187-196, 197-206, 207-216, 217-226, 227-236), 25 quaternione (ff. 237-[243]; f. 237 è solidale alla controguardia posteriore). Fogli di guardia membranacei (ff. 1-2; f. 2v con antiporta miniata). Bianchi i ff. 1r-2r, 5v, 187r-v, [241]r-[243]v.
- Layout:
- Testo a piena pagina; rr. 38/ll. 37, la scrittura inizia sotto la prima riga. Rigatura a secco (tipo Derolez 33). Presenta rigatura anche il f. 187, bianco. Specchio rigato (f. 24r): 374 (38+248+88) x 256 (29+7+146+7+67) mm. Visibili quattro fori di squadratura in corrispondenza delle righe di giustificazione lungo i margini inferiore e superiore dei fogli (es. f. 111), qualche volta eliminati dalla rifilatura.
- Foliation:
- Manuale, in numeri arabi, apposta in inchiostro bruno nell’angolo superiore destro dei ff. 1-240. Sui primi fogli la foliazione è stata corretta da mano recenziore: gli attuali ff. 1-5 erano infatti stati numerati dalla prima mano rispettivamente ff. 5, 6, 1, 2, 3; manca un foglio (nunc 6, 4 nella prima foliazione) che doveva trovarsi tra gli attuali ff. 5 e 7, dove infatti la regola di Gregory non è rispettata.
- Writing - Note:
- Umanistica di unica mano in inchiostro bruno; il copista è a oggi anonimo (cf. de La Mare, New Research, p. 449 nt. 223). Rare note marginali coeve.
- Decoration:
- Già ad apertura, il codice rende immediatamente visibile la sua appartenenza alla libraria di Federico da Montefeltro, esibendo l’antiporta decorata con il contenuto del libro, dispositivo comune nella collezione urbinate, seppure in questo caso non sia affrontato alla pagina di incipit – che è invece a f. 7r –, come accade altrove. Ada Labriola ha incluso il ms. nel corpus dell’anonimo Maestro del Salterio di Federico da Montefeltro (Labriola, Scheda nr. 1, p. 138-142; cf. anche Labriola, Un Breviario del 1476, p. 162): la studiosa individua infatti puntuali elementi di confronto fra l’esemplare ficiniano e l’Urb. lat. 9, più noto come Salterio di Federico da Montefeltro, dal quale l’artista deriva appunto il suo nome convenzionale (in particolar modo nei ritratti di Platone nel ms. Urb. lat. 185 e di David salmista nel salterio trilingue, senza tralasciare sovrapposizioni anche nella decorazione dei fregi abitati).
- Decoration - Note:
- 1 antiporta (f. 2v, mm 260x240) costituita da un clipeo laureato entro un doppio listello in oro e fascia rosa; esso mostra il contenuto del manoscritto, disposto su 8 linee di scrittura alternativamente in oro e in blu e in capitale. Il clipeo è circondato da una corona fitomorfa policroma (verde, rosa, blu, gialla) con globi aurei cigliati e pomi gialli; 1 pagina di incipit (f. 7r), su tre margini fregio della medesima tipologia decorativa della corona dell’antiporta, con elementi all’antica, farfalle, volatili, putti alati; quattro di essi, a bas-de-page, circondano una cornice polilobata in foglia d’oro e a fondo policromo (verde, rosa, blu, indaco) con lo stemma inquartato di Federico di Montefeltro; una rubrica su quattro linee di scrittura alternativamente in oro e in blu. 37 iniziali maggiori con scrittura distintiva (ff. 3r, 7r-v, 10v, 11r, 14r, 15r, 19v, 20v, 33v, 34v, 48v, 49v, 55r, 55v, 59v, 60r, 66v, 68r, 88r, 88v, 113r, 115v, 126v, 129r, 137v, 145r, 179r, 181v, 188r, 191v, 197r, 200r, 204v, 213r, 230v; mm 40x55, media) con corpo in foglia d’oro e campo fitormorfo policromo (verde, rosa, blu, gialla) con globi aurei cigliati, talvolta intarsiate in rosso e/o in blu; a f. 7r l’iniziale è anche con figura, a f. 20v mostra invece l’emblema dell’Ordine della Giarrettiera, con il travisamento del motto, a f. 49v la bombarda rovesciata. In tutto il ms., numerose iniziali medie della medesima tipologia delle maggiori (mm 44x48, media); rubricati incipit, explicit, titoli delle opere, titoli correnti (presenti solo fino a f. 34v, poi probabilmente rifilati).
- Binding - Note:
- Coperta in pergamena tinta di verde priva di decorazione, su quadranti di cartone. Dorso a 6 compartimenti, delimitati da 5 doppi nervi in corda. Nel primo compartimento segnatura incompleta “VR∙B∙” impressa in oro, priva della parte numerica, che in questa posizione, negli altri manoscritti urbinati, è solitamente occupata dalla segnatura assegnata nell’inventario vaticano di Stefano Gradi (in questo caso “274”; cf. Storia). Negli altri compartimenti elementi araldici (un monte di sei cime sormontato da una stella a sei punte) dello stemma di Alessandro VII (1655-1667) impressi in oro. Tagli dorati. La legatura è databile tra il 1657, anno di arrivo dei codici urbinati in Biblioteca Vaticana, e il 1667, anno di morte di papa Alessandro VII. L’“Indice vecchio” descrive una legatura «In viridi» (cf. Storia).
- Signatures:
- Tracce di segnatura a registro nell’angolo inferiore destro del recto dei fogli che compongono la prima metà dei fascicoli, quasi completamente eliminata dalla rifilatura: es. "g4" al f. 70r, "k3" al f. 99r.
- Catchwords:
- Richiami verticali nel senso alto-basso, vergati con lo stesso inchiostro del testo nel margine inferiore del verso dell’ultimo foglio dei fascicoli all’interno della colonnina di giustificazione; assenti ai ff. 5v e 186v.
- Heraldry:
- Araldica di Federico di Montefeltro: f. 7r, stemma inquartato nel I e nel IV d’oro all’aquila di nero coronata nel campo, nel II e nel III bandato d’azzurro e d’oro all’aquila di nero sulla I banda d’oro; f. 20v, Ordine della Giarrettiera con motto travisato; f. 49v, bombarda rovesciata ed esplodente.
- General note:
- Per questo ms. cf. anche G. Corso, Urb. lat. 185, in Catalogo dei codici miniati della Biblioteca Vaticana. II. I manoscritti Urbinati, a cura di S. Maddalo - E. Ponzi, con la collaborazione di C. Paniccia, Città del Vaticano (Studi e testi), in corso di elaborazione.
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
- History:
- Sulla base di alcune testimonianze epistolari, il codice è stato indicato da Paul Oskar Kristeller come l’esemplare commissionato alla bottega di Vespasiano da Bisticci dallo stesso Marsilio Ficino su richiesta di Federico da Montefeltro nel 1482; a causa della morte del duca, il manoscritto sarebbe poi rimasto in possesso dei “tabellarii” contattati da Vespasiano, insieme agli antigrafi, fino al 1484, quando Girolamo Cantiani saldò il pagamento e portò il manoscritto a Urbino, restituendo inoltre gli antigrafi al Ficino (cf. Supplementum Ficinianum, I, p. CL-CLIV; le osservazioni sono riprese in Peruzzi, Considerazioni sulla biblioteca di Urbino, p. 46). Raymond Marcel, nell’edizione critica del commentario di Ficino al Convivio platonico, ultima opera contenuta nel manoscritto, afferma che il codice urbinate presenta la versione definitiva del testo (che ritiene redatta in una data prossima al 1468, cui seguirono correzioni e aggiunte), che sia una copia del Laur. Plut. 82,6 (il primo volume del codice di dedica del Platone latino a Lorenzo de’ Medici, non datato e vergato da copista anonimo) e che sia rimasto incompiuto alla morte del duca nel 1482 (cf. Ficino, Commentaire sur le banquet de Platon, p. 11-47, in particolare p. 44; Marcel, Marsile Ficine, p. 462). Paola Megna, nel suo studio filologico sullo Ione, dubita invece che le testimonianze epistolari su cui Kristeller basò la propria ipotesi si riferiscano proprio all’Urb. lat. 185, dal momento che si limitano a menzionare un codice platonico vergato per il duca di Urbino senza ulteriori precisazioni; colloca comunque la copia del codice urbinate nei primi anni ’80 e ritiene che lo status redazionale del codice urbinate (U) in generale sia molto vicino a quello definitivo rappresentato dal codice laurenziano (L), ma in ogni caso anteriore ad esso, concludendo che probabilmente U sia una «copia diretta dello stesso antigrafo di L, trascritta prima che Ficino vi innestasse le ultime correzioni confluite poi in L e nella stampa» (Megna, Lo Ione platonico, p. 153 nt. 2, 155, 163). Al f. 20v, all’interno di un’iniziale miniata, si trova rappresentato l’emblema della Giarrettiera (onorificenza ottenuta da Federico nel 1474), che consente di datare il manoscritto dopo il conferimento del titolo, nonostante al f. 7r lo stemma inquartato sia privo del palo della Chiesa (elemento che incrementa lo stemma feltresco dopo il 1474, anno in cui Federico fu creato Gonfaloniere). Il manoscritto è registrato nel cosiddetto “Indice vecchio”, compilato intorno al 1487 dal bibliotecario Agapito (Urb. lat. 1761, f. 32v: «Platonis Atheniensis philosophorum principis Dialogi A Marsilio fecino traducti. Eiusdem Marsilii Commentarium In Platonis Convivium. Codex ornatissimus In viridi»; edito in Stornajolo, Cod. Urb. Graeci, p. XC, nr. 221). La collezione dei duchi di Urbino giunse in Vaticana nel 1657. L’antica segnatura “274”, segnata a penna a f. 3r nell’angolo superiore interno, è da riferire all’inventario vaticano di Stefano Gradi (Urb. lat. 1388, f. [36]r; cf. Stornajolo, Cod. Urb. lat. 1001-1779, p. IV). Timbri della Biblioteca Apostolica Vaticana ai ff. 2r, 3r, 240v.
- Bibliography:
- Stornajolo, Cod. Urb. lat. 1-500, p. 185-186; Supplementum Ficinianum, I, p. XLII-XLIII (nel censimento dei testimoni delle opere di Marsilio Ficino realizzato da Kristeller il codice urbinate viene denominato “V15”); Megna, Lo Ione platonico, p. 146-147, 151-168 (qui la sigla utilizzata per il codice è “U”).
- Other name:
- Federico da Montefeltro, duca d'Urbino, 1422-1482 [owner]
Alexander PP. VII, 1599-1667 [person]
Maestro del Salterio di Federico da Montefeltro, f. 1460-1480 [artist]
Curatorial narrative
Codice di medio formato e dalla pergamena ben lavorata, l'Urb. lat. 185 già ad apertura rende immediatamente visibile la sua appartenenza alla libraria di Federico da Montefeltro, esibendo l’antiporta decorata con il contenuto del libro, dispositivo comune nella collezione urbinate, seppure in questo caso non sia affrontato alla pagina di incipit, come accade altrove. La decorazione si articola, a f. 2v, in un clipeo laureato compreso entro un doppio listello in oro e una fascia rosa, mentre il f. 7r ospita la pagina di incipit. Il testo dei Dialoghi di Platone, tradotti e commentati da Marsilio Ficino (1433-1499), è introdotto da un amplissimo apparato di lettere incipitarie che si sussegue in tutto il codice con le medesime modalità decorative con minimi, ma significativi, scarti: ad esempio a f. 20v, la curva della P di Potestne mihi, all’incipit del Menon seu De virtute, è occupata dall’impresa della Giarrettiera, di cui è stato tuttavia travisato il motto; o a f. 49v, in cui compare, nella D di Deum ne all’incipit dell’Alcibiades secundus De voto, la bombarda rovesciata ed esplodente. Proprio la presenza della Giarrettiera permetterebbe di collocare l’esecuzione dell’apparato decorativo del codice in un momento prossimo al 1474 e non ante quella data (per quest’ultima proposta cfr. Labriola, Repertorio dei miniatori fiorentini, p. 229). In senso opposto, appare invece eccessivamente spostata in avanti la datazione proposta da Paul Oskar Kristeller, vale a dire ai primi anni ’80 (I, p. CL-CLIV, poi ripreso in Peruzzi, Considerazioni sulla biblioteca di Urbino, p. 46), sia per questioni di natura filologica già sottolineate da altri (Megna, Lo Ione platonico, pp. 153 nt. 2, 155, 163) sia per osservazioni relative allo stemma: è infatti verosimile che a una tale altezza cronologica esso dovesse essere ormai caricato del palo e perciò ducale, come in casi analoghi (l’Urb. lat. 328, sottoscritto al 1481, eseguito dal medesimo miniatore dell’Urb. lat. 185, cfr. infra), e non semplicemente inquartato, come invece è di fatto.
Incluso nel catalogo di Stornajolo (Stornajolo, Cod. Urb. lat. 1-500, pp. 185-186), che dava anche una sintetica descrizione dell’apparato decorativo, mentre Annarosa Garzelli lo comprendeva entro la categoria «Bottega e collaboratori di Francesco di Antonio del Chierico» (Garzelli, I miniatori fiorentini di Federico, p. 127), Ada Labriola ha incluso l'Urb. lat. 185 nel corpus dell’anonimo Maestro del Salterio di Federico da Montefeltro (Labriola, Repertorio dei miniatori fiorentini, p. 229). La studiosa individua infatti puntuali elementi di confronto fra il codice ficiniano e l’Urb. lat. 9, più noto come Salterio di Federico da Montefeltro, dal quale l’artista deriva appunto il suo nome convenzionale; in particolare, i punti di tangenza tra i ritratti di Platone nell'Urb. lat. 185 e di David salmista nel salterio trilingue risultano così spiccati che le due immagini «rasentano la sovrapponibilità» (Labriola, Scheda nr. 1, pp. 141-142). Sono possibili ulteriori confronti osservando soprattutto i putti alati e musicanti che si agitano tra i fregi di entrambi i codici: il Maestro conferisce infatti ai suoi genietti un peculiare «incarnato livido» e chiome brune, come si può per esempio vedere anche nell'Urb. lat. 55. Vero è che, come Labriola non manca di sottolineare, «piccole diversità di conduzione formale» nel catalogo di tale artefice – cfr. per es. Urb. lat. 28, Urb. lat. 68, Urb. lat. 328 – sono spie di una pratica comune in quegli anni, seppure non ancora abbastanza indagata, vale a dire l’abitudine alla collaborazione tra botteghe e miniatori, in una osmosi continua basata sulla diffusione dei modelli decorativi, dell’imagerie figurativa, di un certo gusto pittorico e di alcuni stilemi esornativi. Una prassi che potrebbe agevolmente spiegare sia gli scarti linguistici, ai quali si è appena accennato, sia la posizione storiografica di Garzelli – «Bottega e collaboratori di Francesco di Antonio del Chierico». Il magistero di quest’ultimo è stato tale, nella Firenze del secondo Quattrocento (Bollati, Francesco di Antonio del Chierico, pp. 228-232), che molti artisti dovettero formarsi accanto a lui e, a partire dai suoi modi, elaborarono poi un linguaggio autonomo. Uno stilema à la del Chierico è per esempio l’utilizzo di clipei o rombi carichi di frutti, pigne, mazzetti di fiori rigogliosi, risolto nell'Urb. lat. 185 in maniera estremamente raffinata: mentre infatti per gli argumenta di Ficino il miniatore ha realizzato iniziali quasi standardizzate nella loro tipologia decorativa, per quelle che introducono al testo di Platone ha sempre arricchito l’occhiello centrale della lettera di elementi araldici o, appunto, di tondi con frutti, foglie dalle forme particolari, pigne, ghiande, mascheroni e così via. Interessante è inoltre la scelta di disseminare il ms. delle insegne di Federico, invece di concentrarle, come sovente accade, nella pagina di incipit o anche nell’antiporta.
Vergato da un copista a oggi anonimo (de la Mare, New Research, p. 449 nt. 223), l'Urb. lat. 185 testimonia il precoce interesse di Federico da Montefeltro e della corte marchigiana per le teorie neoplatoniche; è infatti a partire dagli anni ’70 del Quattrocento che entrarono nella collezione urbinate esemplari come il Commentario di Macrobio al Somnium Scipionis ciceroniano, Urb. lat. 1140, o appunto i codici ficiniani come gli Urb. lat. 226 e 1249 (Cieri Via, Ipotesi di un percorso funzionale, p. 56; il primo, con lo stemma inquartato e caricato del palo [f. 1r], contiene nei primi 34 fogli la traduzione del Trismegisto, mentre il secondo, datato al 1481 [f. 14r], è privo di qualsiasi qualificazione araldica e non contiene testi platonici).
Parts of this manuscript
3r-5r
Proemiu(m) Marsilii Fecini [sic] ad Laure(n)tiu(m) Medice(m)
7r-v
Argumentum Platonis in dialago [sic] Hyparci de lucri cupiditate per Marsilium Fecinum [sic] Florentinum ex Greco in Latinum traducto
- Locus:
- 7r-v
- Title:
- Argumentum Platonis in dialago [sic] Hyparci de lucri cupiditate per Marsilium Fecinum [sic] Florentinum ex Greco in Latinum traducto
- Uniform title:
- Argumentum in Platonis Hipparchum (Ficino, Marsilio, 1433-1499)
- Incipit text:
- Propositum Platonis in Hipparcho est docere
- Explicit text:
- cupidos esse neque id esse vituperandum
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
7v-10v
Hipparchus de lucri cupiditate
- Locus:
- 7v-10v
- Title:
- Hipparchus de lucri cupiditate
- Uniform title:
- Hipparchus (Plato, 427-347 a.C. Opere spurie e dubbie). Latino
- Incipit text:
- Quidnam lucri cupiditas est
- Explicit text:
- cum ipse quoque lucri cupidus sit
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
- Other name:
- Ficino, Marsilio, 1433-1499 [translator]
10v-11r
Argumentum Marsilii in librum Platonis de philosophia
11r-14r
Platonis Dyalogus de philosophia
- Locus:
- 11r-14r
- Title:
- Platonis Dyalogus de philosophia
- Uniform title:
- Amatores (Plato, 427-347 a.C. Opere spurie e dubbie). Latino
- Incipit text:
- Dionysii grammatici ludum ingressus iuvenes
- Explicit text:
- esse et caeteri omnes dicta laudarunt
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
- Other name:
- Ficino, Marsilio, 1433-1499 [translator]
14r-15r
Argumentum Marsilii in librum de sapientia qui Theages inscribitur
- Locus:
- 14r-15r
- Title:
- Argumentum Marsilii in librum de sapientia qui Theages inscribitur
- Uniform title:
- Argumentum in Platonis Theages (Ficino, Marsilio, 1433-1499)
- Incipit text:
- Distinguitur in hoc dialogo de sapientia
- Explicit text:
- Incipit vero a Demodoci petitione dyalogus
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
15r-19v
Theages de sapientia
- Locus:
- 15r-19v
- Title:
- Theages de sapientia
- Uniform title:
- Theages (Plato, 427-347 a.C. Opere spurie e dubbie). Latino
- Incipit text:
- Indigebam o Socrates quedam privatim tecu(m)
- Explicit text:
- videtur oportere sic agere sic agamus
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
- Other name:
- Ficino, Marsilio, 1433-1499 [translator]
19v-20v
Argumentu(m) Marsilii in Menonem de virtute
20v-33v
Menon seu de virtute incipit
33v-34v
Argumentum Marsilii in Alcibiadem primum de natura hominis
- Locus:
- 33v-34v
- Title:
- Argumentum Marsilii in Alcibiadem primum de natura hominis
- Uniform title:
- Argumentum in Platonis Alcibiadem primum (Ficino, Marsilio, 1433-1499)
- Incipit text:
- Candidissimus Platonis nostri liber qui Alcibiades
- Explicit text:
- Platonis dialogos scribere iam institui
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
34v-48v
Alcibiades primus de natura hominis
- Locus:
- 34v-48v
- Title:
- Alcibiades primus de natura hominis
- Uniform title:
- Alcibiades I (Plato, 427-347 a.C. Opere spurie e dubbie). Latino
- Incipit text:
- O fili Clinie admirari te arbitror
- Explicit text:
- ne id me simul ac te vincat
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
- Other name:
- Ficino, Marsilio, 1433-1499 [translator]
48v-49v
Argumentum Marsilii Ficini Florentini in Alcibiade(m) secu(n)du(m) de voto
- Locus:
- 48v-49v
- Title:
- Argumentum Marsilii Ficini Florentini in Alcibiade(m) secu(n)du(m) de voto
- Uniform title:
- Argumentum in Platonis Alcibiadem secundum (Ficino, Marsilio, 1433-1499)
- Incipit text:
- Quoniam secundus Alcibiades liber profecto
- Explicit text:
- emendu(m) Iohannes in Apocalipsi praecepit
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
49v-54v
Alcibiades secundus De voto
- Locus:
- 49v-54v
- Title:
- Alcibiades secundus De voto
- Uniform title:
- Alcibiades II (Plato, 427-347 a.C. Opere spurie e dubbie). Latino
- Incipit text:
- Deum ne o Alcibiades praecaturus accedis
- Explicit text:
- enim omnibus amicis tuis excellere
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
- Other name:
- Ficino, Marsilio, 1433-1499 [translator]
55r-v
Argumentum Marsilii Ficini in Minoem Platonis librum de lege
55v-59r
Minos de lege
59v-60r
Argumentum Marsilii Ficini Florentini in Euthiphronem de sanctitate
- Locus:
- 59v-60r
- Title:
- Argumentum Marsilii Ficini Florentini in Euthiphronem de sanctitate
- Uniform title:
- Argumentum in Platonis Euthypronem (Ficino, Marsilio, 1433-1499)
- Incipit text:
- Eutiphron totus in confutatione versatur
- Explicit text:
- autem naturam suam idee participem
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
60r-66v
Euthiphron Platonis de sanctitate
66v-67v
Argumentum Marsilii Ficini Florentini in Parmenidem de uno rerum omnium principio
- Locus:
- 66v-67v
- Title:
- Argumentum Marsilii Ficini Florentini in Parmenidem de uno rerum omnium principio
- Uniform title:
- Argumentum in Platonis Parmenidem (Ficino, Marsilio, 1433-1499)
- Incipit text:
- Cum Plato per omnnes [sic] eius dialogos
- Explicit text:
- servatis ad ipsum dialogum veniamus
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
67v-88r
Parmenides de uno rerum omnium principio
- Locus:
- 67v-88r
- Title:
- Parmenides de uno rerum omnium principio
- Uniform title:
- Parmenides (Plato, 427-347 a.C.). Latino
- Incipit text:
- Cum domo e Clazomenis Athenas (f. 68r)
- Explicit text:
- apparent verissima quidem haec sunt
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
- Other name:
- Ficino, Marsilio, 1433-1499 [translator]
88r-v
Argumentum Marsilii Ficini Florentini in Philebum Platonis librum de summo anime bono
- Locus:
- 88r-v
- Title:
- Argumentum Marsilii Ficini Florentini in Philebum Platonis librum de summo anime bono
- Uniform title:
- Argumentum in Platonis Philebum (Ficino, Marsilio, 1433-1499)
- Incipit text:
- Huius libri propositum est de summo
- Explicit text:
- sed iam ad dialogum veniamus
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
88v-113r
Philebus Platonis de hominis bono
- Locus:
- 88v-113r
- Title:
- Philebus Platonis de hominis bono
- Uniform title:
- Philebus (Plato, 427-347 a.C.). Latino
- Incipit text:
- Vide o Protarche quem nunc a Philebo
- Explicit text:
- que restant in memoriam tibi reducam
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
- Other name:
- Ficino, Marsilio, 1433-1499 [translator]
113r-115v
Argumentum Marsilii in Hyppiam maiore(m) de pulc(h)ro
115v-126v
Hyppias maior de pulchro
- Locus:
- 115v-126v
- Title:
- Hyppias maior de pulchro
- Uniform title:
- Hippias maior (Plato, 427-347 a.C. Opere spurie e dubbie). Latino
- Incipit text:
- O sapiens et pulcher Hippia
- Explicit text:
- esse intelligere mihi iam videar
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
- Other name:
- Ficino, Marsilio, 1433-1499 [translator]
126v-128v
Argumentum Marsilii Ficini in Lysidem de amicitia
128v-137v
Lysis de amicitia
137v-145r
Epitoma Marsilii Ficini Florentini in Theetetum de Platonis de scientia ad Petrum Medicem patrie patrem
- Locus:
- 137v-145r
- Title:
- Epitoma Marsilii Ficini Florentini in Theetetum de Platonis de scientia ad Petrum Medicem patrie patrem
- Uniform title:
- Argumentum in Platonis Theaetetum (Ficino, Marsilio, 1433-1499)
- Incipit text:
- Dialogus de scientia Petre Medices insurgit
- Explicit text:
- dirigens mentem cum divinitate coniungens
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
- Other name:
- Medici, Piero de', 1416-1469 [dedicatee]
145r-178v
Platonis Theetetus de scientia translatus e greco in latinum a Marsilio Ficino Florentino ad Petrum Medicem patrie patrem
- Locus:
- 145r-178v
- Title:
- Platonis Theetetus de scientia translatus e greco in latinum a Marsilio Ficino Florentino ad Petrum Medicem patrie patrem
- Uniform title:
- Theaetetus (Plato, 427-347 a.C.). Latino
- Incipit text:
- Super [sic] o Terpsion an pride(m) rure
- Explicit text:
- o Theodore redibimus huc redibimus [sic]
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
- Other name:
- Ficino, Marsilio, 1433-1499 [translator]
Medici, Piero de', 1416-1469 [dedicatee]
179r-181r
Argumentum Marsilii Ficini Florentini in Platonis Ionem de furore poetico ad Laurentium Medicem virum clarissimum
- Locus:
- 179r-181r
- Title:
- Argumentum Marsilii Ficini Florentini in Platonis Ionem de furore poetico ad Laurentium Medicem virum clarissimum
- Uniform title:
- Argumentum in Platonis Ionem (Ficino, Marsilio, 1433-1499)
- Incipit text:
- Platonis noster optime Laurenti furorem
- Explicit text:
- medelas tibi deniquae liram et carmina
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
- Other name:
- Medici, Lorenzo de', 1449-1492 [dedicatee]
181r-186v
Ion Platonis liber de furore poetico a Marsilio translatus e greca lingua in latinam ad Laurentium Medicem virum clarissimum
- Locus:
- 181r-186v
- Title:
- Ion Platonis liber de furore poetico a Marsilio translatus e greca lingua in latinam ad Laurentium Medicem virum clarissimum
- Uniform title:
- Ion (Plato, 427-347 a.C.). Latino
- Incipit text:
- Ionem salvere iubeo ad nos accessisti (f. 181v)
- Explicit text:
- optimus idem recitator est bonus
- General note:
- Testo mutilo; la copia del testo si interrompe non molto prima di essere conclusa, rimangono infatti 15 righe bianche al f. 186v e il f. 187r-v è interamente bianco.
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
- Other name:
- Ficino, Marsilio, 1433-1499 [translator]
Medici, Lorenzo de', 1449-1492 [dedicatee]
188r-240v
Comentarium Mariusilii [sic] Ficini Flore(n)tini in convivivium [sic] Platonis de amore oratio prima capitulum primum
- Locus:
- 188r-240v
- Title:
- Comentarium Mariusilii [sic] Ficini Flore(n)tini in convivivium [sic] Platonis de amore oratio prima capitulum primum
- Uniform title:
- Commentarium in Platonis Convivium de amore (Ficino, Marsilio, 1433-1499)
- Incipit text:
- Plato philosophorum pater annos unosum [sic]
- Explicit text:
- etiam Deo amore perpetuo perfruamur
- General note:
- Il codice è citato come testimone "Vt4" della famiglia C nell'edizione del commentario di Ficino al "Convivium" di Platone curata da R. Marcel (Paris 1956). Marcel afferma (p. 44) che si tratta di una copia del Laur. Plut. 82.6, il primo volume della traduzione di Platone offerto a Lorenzo de' Medici da Niccolò Valori (1464-1530), allievo di Ficino e biografo dello stesso Lorenzo.
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.