Vat.gr.2290
Manuscript information
- Resource type:
- Manuscript
- Collection:
- Vat.gr.
- Shelfmark:
- Vat.gr.2290
- Library:
- Biblioteca Apostolica Vaticana
- Date:
- sec. XII ex
- Dated Mss:
- 1197
- Country:
- Italia
- Region:
- Calabria
- Support:
- membr.
- Height:
- 265
- Width:
- 210
- Extent:
- II (chart.). 221
- Overview:
- Tetravangelo.
Description
- Collation:
- 27 fascicoli: tutti quaternioni eccetto l'ottavo (ff. 65-70) che è un ternione (?) e il ventisettesimo anch'esso un ternione. Fuori dal computo il binione costituito dai ff. 175-176.
- Layout:
- Su due colonne
- Writing - Note:
- Copiato dal monaco Atanasio (f. 218v).
- Signatures:
- I fascicoli sono numerati di prima mano nell'inchiostro del testo, prima nel centro del margine inferiore della prima e dell'ultima pagina, ma presto (dal fasc. 3) nell'angolo inferiore esterno delle stesse pagine.
- Other name:
- Mecenate, Raffaele, sec. XVIII-XIX [owner]
- Language:
- Greco.
- Alphabet:
- Greco.
- Origin:
- Monastero di S. Giorgio di Bovalino.
Administrative information
- Source of information:
- P. Canart, Tetravangelo, in "Codici greci dell'Italia meridionale [catalogo di mostra, Grottaferrata, Biblioteca del monumento nazionale, 31 marzo-31 maggio 2000, a cura di Paul Canart, Santo Lucà]", Roma 2000, pp. 93-94.
Curatorial narrative
Il Vat. gr. 2290 tramanda il testo dei quattro vangeli, preceduto dai Canoni eusebiani e dalla tavola dei kephalaia per ogni singolo vangelo; il vangelo di Matteo in particolare presenta un epigramma iniziale: lo stesso testo poetico ricorre anche nell’Urb. gr. 2, f. 18v. Il manoscritto, vergato in una scrittura di Reggio piuttosto artificiale, riporta al f. 218v la sottoscrizione del copista: Atanasio ieromonaco realizza il codice nel 1197 su commissione di Iohannes Logothetes, categumeno del monastero calabrese di S. Giorgio di Bovalino. Realizzato senza risparmio di pergamena, sebbene la lavorazione della stessa sia di scarsa qualità, il codice presenta numerose pagine vuote probabilmente destinate a contenere i ritratti degli evangelisti. La decorazione in carminio è tipica della produzione localizzata nell’attuale zona dello stretto di Messina: la lettera a Carpiano, che apre il manoscritto, è inquadrata in una cornice quadrata con lati circolari riempiti con motivi a treccia. La stessa tipologia decorativa è destinata alle colonne dei Canoni riempite con motivi geometrici terminanti alla base con mezze palmette mentre i capitelli presentano forme varie e gli archi una decorazione fitomorfa a forma di vite che richiama le pylai poste in apertura dei singoli vangeli. Unica eccezione è costituita dai due grandi motivi a forma di croci di S. Andrea poste in apertura del Vangelo di Matteo (f. 9r) combinate con mezzi cerchi e riempite di nastri intrecciati su fondo arancio e verde.
Alcune note a margine e interlineari ne attestano l’uso in un ambiente latinizzato. Il codice appartenne alla biblioteca di Raffaele Mecenate, come attesta l’ex libris incollato sulla controguardia anteriore, ed entrò in Biblioteca Vaticana attorno al 1821.
I fogli trascritti sono i seguenti: ff. 71r-75v, Mc 1, 1 - 3, 15. Si annotano i ff. 71r, 72v e 218v.
Bibliografia
Dated Greek minuscule manuscripts, VII, nr. 330, tavv. 601-602; PERRIA, Γραφίς, p. 111. Biblioteca Apostolica Vaticana e Pinakes.
Parts of this manuscript
1r-2v
Epistula ad Carpianum ad canones evangeliorum praemissa
3r-6v
Canones evangeliorum
7r-67r
Evangelium secundum Matthaeum
68v-108r
Evangelium secundum Marcum
109r-174v
Evangelium secundum Lucam