Vat.gr.2050
Manuscript information
- Resource type:
- Manuscript
- Collection:
- Vat.gr.
- Shelfmark:
- Vat.gr.2050
- Library:
- Biblioteca Apostolica Vaticana
- Date:
- sec. XII in
- Dated Mss:
- 1105
- Beginning date:
- 1101
- Ending date:
- 1125
- Country:
- Italia
- Region:
- Calabria
- Place:
- Rossano
- Support:
- membr.
- Height:
- 287
- Width:
- 229
- Extent:
- 125
- Overview:
- Basilio, Ascetica.
Description
- Layout:
- Su due colonne.
- Writing - Note:
- Vergato da Bartolomeo, monaco del Patir.
- Signatures:
- La numerazione originaria dei fascicoli, apposta solo dal copista della prima parte nell’angolo inferiore destro del primo foglio recto <e nell’angolo inferiore sinistro dell’ultimo foglio verso> di ogni fascicolo e che parte dalla cifra 6 per arrivare a 20 (f. 113r), segnala la caduta iniziale di ben cinque quaternioni.
- Language:
- Greco.
- Alphabet:
- Greco.
- Origin:
- Monastero di Santa Maria del Patir (cf. f. 117r).
Administrative information
- Source of information:
- S. Lucà, P. Canart, Codici greci dell'Italia meridionale, Roma 2000, pp. 77-78.
Curatorial narrative
Il Vat. gr. 2050 è un manoscritto acefalo e mutilo, vergato presso il monastero calabrese di Santa Maria Odigitria di Rossano in Calabria, noto più comunemente come S. Maria del Patìr. Fondato da Bartolomeo di Simeri all’inizio del XII sec., il monastero fu definito τοῦ πατρός, da cui l’attuale denominazione. Bartolomeo, ottenuto l’appoggio dei duchi Normanni, riuscì a stabilire un ampio programma culturale che si espresse nella produzione di numerosi codici. Tornando al manoscritto oggetto di analisi, esso tramanda le opere ascetiche di Basilio di Cesarea nella versione niliana (ff. 1r-117r) e la Vita Basilii di Anfilochio d’Iconio (ff. 118r-125v). Scritto da due mani coeve in una minuscola tipica della Calabria settentrionale della metà del XII sec. individuata da Canart col nome di stile rossanense; il manoscritto riporta al f. 117r, al termine delle opere basiliane, il colophon contenente il nome del copista Bartolomeo, omonimo del fondatore, la data esatta del 1105 (8 agosto, ora 11esima dell’anno 6613, 13esima indizione) e il resoconto di una serie di avvenimenti, anche in forma tachigrafica, tra cui di particolare interesse è la concessione dell’autonomia al monastero da parte di papa Pasquale II (1050 ca. – 1118). L’apparato decorativo è monocromo, realizzato con la tecnica en réserve: i motivi ornamentali in bianco emergono, per contrasto dallo sfondo rosso carminio.
Il codice fu portato a Roma presso il monastero di S. Basilio in Urbe insieme ad altri numerosi codici provenienti dal monastero calabrese e da qui fu acquisito dalla Biblioteca Vaticana nel 1786.
I fogli trascritti sono i seguenti: ff. 35v-37v, Basilius Magnus, Asceticon magnum sive quaestiones (cfr. PG 31, 1052-1285); ff. 87v-89v, Basilius Magnus, Epistula CL, 4 (cfr. Basilius Magnus, Saint Basile, Lettres, 2, a cura di Y. Courtonne, Paris 1961, p. 75) e De baptismo libri duo (cfr. PG 31, 1513-1521). Si annotano i ff. 35v, 36r e 117r.
Bibliografia
BATIFFOL, L’abbaye, pp. 60-61; Dated Greek minuscule manuscripts, VIII, nr. 306, tavv. 561-563; PERRIA, Γραφίς, p. 110; CRISCI – DEGNI, La scrittura greca, p. 171. Biblioteca Apostolica Vaticana e Pinakes.
Parts of this manuscript
1r-83r
Asceticon magnum sive Quaestiones
87v-117r
De baptismo libri duo
118r-125v
Vita s. Basilii Magni
83r-v
Poenae in monachos delinquentes
83v-85v
Epistula CLXXIII
85v-86r
Epistula XXIII