Ross.604
Manuscript information
- Resource type:
- Manuscript
- Collection:
- Ross.
- Shelfmark:
- Ross.604
- Library:
- Biblioteca Apostolica Vaticana
- Date:
- sec. XIV ex
- Beginning date:
- 1376
- Ending date:
- 1400
- Country:
- Italia
- Region:
- Italia settentrionale
- Place:
- Area bolognese
- Support:
- Membr.
- Height:
- 410
- Width:
- 275
- Extent:
- VI. 299. VI
- Overview:
- Opere filosofiche e morali.
Description
- Bibliography:
- Manuscrits classiques, II.2, pp. 471-474; Codici Rossiani miniati, I.2, pp. 986-997.
- Collation:
- 30 fascicoli: 1-7 quinioni (ff. 1-10, 11-20, 21-30, 31-40, 41-50, 51-60, 61-70); 8 quaternione (ff. 71-78); 9-30 quinioni (ff. 79-88, 89-98, 99-108, 109-118, 119-128, 129-138, 139-148, 149-158, 159-168, 169-178, 179-188, 189-198, 199-208, 209-218, 219-228, 229-238, 239-248, 249-258, 259-268, 269-278, 279-288, 289-299); bianchi i ff. 59v-60v, 218v; i fogli di guardia sono tutti cartacei, il primo e l'ultimo sono in cartoncino azzurro come le controguardie anteriore e posteriore.
- Layout:
- Su un'unica colonna (ff. 1r-59r, mm 232×90) di 38/39 ll./rr.; su due colonne (ff. 61r-299v, mm 240×174, spazio intercolonnare mm 21) di 39/40 ll./rr.; rigatura alla mina ben visibile su entrambi i lati del foglio (non presente in Derolez il primo schema, tipo 41 il secondo).
- Foliation:
- Manuale antica, a inchiostro bruno in cifre arabiche, in alto a destra, con salto di numerazione da f. 289 a f. 291.
- Writing:
- Gotica del tipo rotunda
- Writing - Note:
- Vergato da due copisti diversi, l’uno riconoscibile ai ff. 1r-59r e l’altro ai ff. 61r-299v.
- Decoration - Note:
- 46 iniziali maggiori istoriate (ff. 1r, 9r, 14v, 21r, 27v, 31v, 36r, 43r, 47r, 51v, 61r, 63v, 67v, 73v, 79r, 85v, 96v, 100r, 104r, 106v, 111r, 118v, 126v, 136r, 143v, 152v, 160r, 169v, 180r, 189r, 200r, 209r, 219r, 228r, 242v, 247r, 253v, 264r, 274r, 282r, 282v, 284v, 295v, 296r, 296v, 298v; mm 40x37, media), su fondo in foglia d’oro e corpo in policromia (blu, verde, rosa); numerose iniziali medie filigranate in rosso e in blu con filigrana del colore opposto; segni di paragrafo alternativamente in rosso e in blu; incipit ed explicit rubricati.
- Binding - Note:
- In marocchino bruno su quadranti in cartone, in piena pelle con filettature dorate nei piatti esterni e nel dorso, realizzata per volontà di Giovanni Francesco de Rossi (1796-1854).
- Condition:
- Buono, sebbene la pergamena risulti spesso ingiallita; sporadiche macchie di umidità; in alcuni dei margini si notano fori di tarli.
- Signatures:
- Alfanumeriche a colore, in basso a destra sul recto dei fogli, spesso visibili (es. ff. 51-52).
- Catchwords:
- Costanti sul verso, a inchiostro in basso a destra, in prossimità della cucitura (ff. 1-69); al centro del margine inferiore (da f. 70v fino alla fine del manoscritto), ma assente nel fascicolo 8.
- Other name:
- De Rossi, Giovanni Francesco, 1800-1854 [owner]
Capranica, Domenico, card., 1400-1458 [owner]
Derolez, Albert [person]
Maestro delle Iniziali di Bruxelles, sec. XIV ex-sec. XV in [artist]
Scuola del Maestro delle Iniziali di Bruxelles [artist] - Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
- History:
- L'annotazione a f. 1v ricorda il nome di Giulio Cesare Valentino (m. 1615), lettore dello Studium Urbis (cfr. ms. Vat.lat.7319, f. 2v). Timbri della Bibliotheca Rossiana ai ff. 1r, 299v.
Curatorial narrative
Esemplare di grande formato e dalla pergamena di buona qualità ben lavorata, il Ross. 604 tramanda le opere del Seneca retore e filosofo e dello Pseudo Seneca, vergate da due copisti diversi, l’uno riconoscibile ai ff. 1r-59r e l’altro ai ff. 61r-299v (Buonocore, Per un iter, p. 24; Id., Tra i codici miniati, pp. 179-180; Id., Ross. 604, p. 996, da ultimo). Un avvicendamento che si riflette anche nella mise-en-page, con il testo disposto su un’unica colonna nel primo caso e su due colonne nel secondo; l’effetto complessivo è di grande eleganza, enfatizzata anche dal nitore degli ampi margini. La regolarità della scrittura è di tanto in tanto interrotta dalle molte lettere filigranate in rosso e in blu che punteggiano i fogli e, soprattutto, dal ricco apparato di iniziali istoriate, che compongono un vero e proprio paratesto. Esse infatti, al passaggio tra un’opera e l’altra – o anche a scandire i diversi luoghi di una medesima –, introducono il lettore in medias res, anticipando o suggerendo i contenuti testuali attraverso un’immagine sintetica, ma sempre narrativamente efficace e talora ricca di dettagli (un caso particolarmente significativo è quello di f. 21r, costruito sulla variante munerarius/numerarius, cfr. Id., La variante testuale, pp. 191-210; per i Seneca illustrati cfr. anche Fachechi, I classici illustrati, passim; Villa, Le tragedie di Seneca, passim; Fachechi, Il catalogo per autori, passim; per gli altri esemplari di Seneca illustrato cfr. i mss. Pal. lat. 1671, Pal. lat. 1677, Reg. lat. 1500, Urb. lat. 356, Vat. lat. 1645, Vat. lat. 1647, Vat. lat. 7319). Si dispiega allora tra le pagine del Ross. 604 una vivace galleria di personaggi intenti in serrati dialoghi espressi attraverso la gestualità delle mani e abbigliati secondo la moda in voga al momento della confezione del manoscritto; un riflesso dell’epoca si ravvisa anche nel gusto per le immagini di grande impatto emotivo, come nelle scene riferite a episodi di suicidio (per es., ff. 27v, 43r).
L’apparato figurativo, costruito sull’impiego della foglia d’oro anche di un certo spessore e di una tavolozza pittorica di non numerosi ma brillanti pigmenti, è stato ricondotto al lavoro in équipe di miniatori attivi nella bottega del Maestro delle Iniziali di Bruxelles, da identificare, secondo una recente proposta critica, con Giovanni di fra’ Silvestro (Medica, Un nome per il Maestro, pp. 11-22; sul codice, cfr. da ultimo, Id., Ross. 604, p. 996, con bibliografia). Egli fu uno dei più importanti artisti bolognesi tra la fine del secolo XIV e gli inizi del successivo, interprete della cultura tardogotica fra Francia e Italia settentrionale (Medica, Miniatura e committenza, pp. 76-79), raccolse attorno a sé un atelier di personalità che seppero tradurre la sua lezione artistica – peraltro nutritasi dei modi di Nicolò di Giacomo –, con esiti spesso non trascurabili, come appunto avviene nel Ross. 604 (cfr. anche Lazzi, Scheda nr. 15, pp. 90-92; assegnato al Maestro, ma in un momento diverso della sua produzione, è anche il Reg. lat. 1500).
Omogeneità e coerenza nell’impostazione complessiva sono infatti alla base dell’idioma artistico all’interno codice, sebbene si possano ravvisare qua e là alcuni scarti linguistici; accomunati da una medesima mano sono probabilmente i ff. 1r-59r e i ff. 219r-299v, mentre devono essere assegnati a una seconda i ff. 61r-218r (Id., Ross. 604, p. 996). Per il primo caso, non sono da escludere interventi del Maestro stesso, come sembra ad esempio accadere a f. 9r (o a f. 228r), nel quale il ritratto dell’uomo anziano in meditazione può essere accostato, per il modellato degli incarnati e per la resa del folto della barba tramite sottili pennellate linearistiche, ad alcune figure del Messale eseguito per Cosma Migliorati, futuro papa Innnocenzo VII (1404-1406) oggi conservato al Paul J. Getty Museum di Los Angeles.
Il Ross. 604 è inoltre strettamente collegato al ms. Vat. lat. 7319, che tramanda le senecane Tragoediae ed Epistolae ad Lucilium; i due esemplari sono assimilabili per più di un aspetto. Condividono in primo luogo uno dei copisti, che verga i ff. 61r-299v nel primo e i ff. 191r-334r nel secondo (da ultimo, Id., Ross. 604, p. 996). Identico è poi l’ambito di produzione anche sotto il profilo illustrativo: l’apparato che accompagna le Tragedie nel manoscritto Vaticano è infatti assegnato proprio al Maestro delle Iniziali di Bruxelles (Id., Ross. 604, p. 996), mentre nelle lettere incipitarie delle Epistole (ff. 191r-334r) è attivo il medesimo miniatore che lavora ai ff. 61r-218r del codice Rossiano (Id., Tra i codici miniati, pp. 180-181; Id., Ross. 604, pp. 996-997). La verifica incrociata dei dati paleografici ha suggerito una certa scansione cronologica per il confezionamento dei due mss.: Marco Buonocore assegna infatti all’ultimo decennio del secolo XIV i ff. 191r-334r del Vat. lat. 7319 e i ff. 61r-299v del Ross. 604; mentre riconduce al primo decennio del Quattrocento i ff. 1r-60r del Ross. 604 e i ff. 1r-190r del Vat. lat. 7319 (Id., Tra i codici miniati, p. 181; Id., Ross. 604, p. 997). Secondo lo studioso, prossima, ma non contestuale, all’atto di copiatura del testo sarebbe quindi l’esecuzione degli apparati illustrativi e decorativi dei due esemplari senecani, operazione che andrebbe collocata entro il secondo decennio del secolo XV, quando il Maestro delle Iniziali di Bruxelles lavorava anche al Valerio Massimo, ms. Vat. lat. 7320 (Id., Ross. 604, p. 997; cfr. anche Pasut, I miniatori del Vaticano, pp. 543-544, ma con altre motivazioni, come Ceccanti, Scheda nr. 16, pp. 93-95). Sulla scia di questo argomento, nasce tuttavia un veloce spunto di riflessione sull’attività e sulla struttura della bottega: si potrebbe infatti pensare, piuttosto che all’avvicendamento tra un momento esecutivo e l’altro in un intervallo di tempo in fondo non così limitato, alla compresenza di copisti e di miniatori diversi all’opera su più manoscritti e in contemporanea, anche al fine di soddisfare nel più breve tempo possibile l’ingente numero di commissioni.
Ad ogni modo, il Ross. 604 e il Vat. lat. 7319, che insieme raccolgono il Seneca retore, morale e tragico, costituiscono un vero e proprio corpus dell’autore latino (Id., Ross. 604, p. 997). Ed è indubbio che per questa loro peculiarità essi entrarono nella ricca collezione libraria del cardinale Domenico Capranica (1423-1458), poi passata al Collegio omonimo da lui fondato (cfr. Id., La variante testuale, p. 192; Id., Tra i codici miniati, pp. 167-187; cfr. anche Luciani, Minoranze significative, pp. 167-182) e che, in seguito a numerose dispersioni, è in parte rintracciabile nei Fondi della Biblioteca Apostolica Vaticana, in special modo in quello Rossiano (Id., La variante testuale, p. 192; Id., Tra i codici miniati, pp. 167-187 e in generale in Codici Rossiani miniati, passim). La storiografia critica ha infatti dimostrato come, all’inizio del secolo XV, fosse ancora disponibile una discreta quantità di manoscritti senecani confezionati nel Trecento, esemplari di grande pregio e in ottime condizioni, degni di trovare posto all’interno di una collezione di rango (Monti, Seneca nella Biblioteca, pp. 21, 26, un fenomeno analogo si registra anche per la biblioteca di Niccolò V [1447-1455], con i mss. Vat. lat. 2212, 2213, 2214).
Per tornare al cardinale Capranica, all’interno dell’inventario dei suoi manoscritti (388 in totale; cfr. Vat. lat. 8184, ff. 2r-46v) sono citati cinque testimoni senecani, di cui tre identificati proprio da Marco Buonocore: due sono appunto il Ross. 604 e il Vat. lat. 7319, mentre il terzo è il Ross. 559 (Id., Tra i codici miniati, p. 178).
Parts of this manuscript
1r-59r
Excerpta controversiarum
63r-v
Septem sapientum sententiae (III-VII)
- Locus:
- 63r-v
- Supplied title:
- Septem sapientum sententiae (III-VII)
- Uniform title:
- Septem sapientium sententiae septenis versibus explicatae (Ausonius, Decimus Magnus, c. 310-395. Opere spurie e dubbie)
- Incipit:
- quanto plus liceat tam libeat minus […] (Manuscrits classiques, II.2 p. 471).
- Explicit:
- […] Nil nimium satis est nescit et hoc nimium (Manuscrits classiques, II.2 p. 471).
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
63v
Carmina
67v(1)
De remediis fortuitorum
67v(2)
De nugis philosophorum (fragmenta)
- Locus:
- 67v(2)
- Supplied title:
- De nugis philosophorum (fragmenta)
- Uniform title:
- De nugis philosophorum (Caecilius, Balbus, sec. II). Fragmenta
- Incipit:
- inc.: Cicero. Nulle sunt occultiores insidie quam […] (Manuscrits classiques, II.2 p. 471).
- Explicit:
- […] quia formam Minerve mentitus est. Explicit. Deo gratias. Amen (Manuscrits classiques, II.2 p. 471).
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
67v-68v
Liber de moribus
- Locus:
- 67v-68v
- Supplied title:
- Liber de moribus
- Uniform title:
- De moribus (Seneca, Lucius Annaeus, 5/4 a.C.-65 d.C. Opere spurie e dubbie)
- Incipit:
- Morieris. Stultum est timere quod vitare non possis (Manuscrits classiques, II.2 p. 471).
- Explicit:
- […] Agnosci amat quod odium ostendit (Manuscrits classiques, II.2 p. 471).
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
68v-69r
De nugis philosophorum
- Locus:
- 68v-69r
- Supplied title:
- De nugis philosophorum
- Uniform title:
- De nugis philosophorum (Caecilius, Balbus, sec. II). Fragmenta
- Incipit:
- Nulle sunt occultiores insidie quam he que latent […] (Manuscrits classiques, II.2 p. 471).
- Explicit:
- […] Geminatur peccatum cum delicti non pudet (Manuscrits classiques, II.2 p. 471).
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
69r
Liber de moribus
- Locus:
- 69r
- Supplied title:
- Liber de moribus
- Uniform title:
- De moribus (Seneca, Lucius Annaeus, 5/4 a.C.-65 d.C. Opere spurie e dubbie)
- Incipit:
- Fugienda sunt omnibus […] (Manuscrits classiques, II.2 p. 472).
- Explicit:
- […] que sola deo homines proximos facit (Manuscrits classiques, II.2 p. 472).
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
69v(1)
De nugis philosophorum
69v(2)
Tusculanae disputationes
69v-70r
Sententiae
- Locus:
- 69v-70r
- Supplied title:
- Sententiae
- Uniform title:
- Sententiae (Publilius Syrus, sec. I a.C.)
- Incipit:
- Si dilexeris audire sapiens eris. Sepius utere auribus quam lingua […] (Manuscrits classiques, II.2 p. 472).
- Explicit:
- Utinam quod renuntiamus seculo voluntas sit non necessitas. Deo gracias. Amen (Manuscrits classiques, II.2 p. 472).
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
70r-73r
Florilegium hieronymianum
73v-78v
De verborum copia
282r-284r
Liber de moribus
216r-218r
Proverbia
61r-63r
De remediis fortuitorum
63v-67v
Sententiae
69r-v
Epistulae ad Lucilium
79r-106r
De ira
106r-159v
De beneficiis
160r-216r
De naturalibus questionibus
219r-282r
Dialogi
282r
Vita Senecae
284r-295v
De clementia
295v-298v
Carmen I, Epistula 7 liber V
- Locus:
- 295v-298v
- Supplied title:
- Carmen I, Epistula 7 liber V
- Uniform title:
- Carmina (Sidonius, Caius Sollius Apollinaris, f. 431-487). 1, Praefatio in panegyricum dictum Anthemio Augusto bis consuli and Epistulae (Sidonius, Caius Sollius Apollinaris, f. 431-487). 5.7, Sidonius Thaumasto
- Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.