Ott.lat.1529
Manuscript information
- Resource type:
- Manuscript
- Collection:
- Ott.lat.
- Shelfmark:
- Ott.lat.1529
- Library:
- Biblioteca Apostolica Vaticana
- Date:
- sec. XV med
- Beginning date:
- 1450
- Ending date:
- 1470
- Country:
- Italia
- Region:
- Italia settentrionale
- Support:
- membr.
- Height:
- 250
- Width:
- 167
- Extent:
- II. 220
- Overview:
- Iustinus, Epitoma historiarum Philippicarum Pompei Trogi.
Description
- Bibliography:
- Manuscrits classiques, I, 1975, p. 606; Vedere i classici, p. 315-317.
- Collation:
- 22 fascicoli: 1-22 quinioni (ff. 1-10, 11-20, 21-30, 31-40, 41-50, 51-60, 61-70, 71-80, 81-90, 91-100, 101-110, 111-120, 121-130, 131-140, 141-150, 151-160, 161-170, 171-180, 181-190, 191-200, 201-210, 211-220); ff. 216v-219 vacui.
- Layout:
- unica colonna; ll. 24 /rr. 25; mm 166x89; rigatura a colore (tipo Derolez 31).
- Foliation:
- meccanica, in numeri arabi nell’angolo inferiore destro.
- Writing:
- umanistica
- Writing - Note:
- copista unico che verga il testo in inchiostro bruno; sporadiche glosse marginali, alcune della stessa mano del copista, altre di epoca posteriore.
- Decoration - Note:
- 1 miniatura a piena pagina (f. 1r); 44 iniziali maggiori campite, con corpo in foglia d’oro su uno sfondo bipartito in azzurro e porpora e inquadrate spesso accanto a figure a mezzobusto di personaggi significativi della storia; le iniziali sono dotate di eleganti prolungamenti fitomorfi lungo i margini (ff. 2r, 11r, 27v, 33v, 37r, 45v, 51v, 56r, 60v, 66r, 67v, 78v, 91r, 98r, 103r, 107v, 112r, 115r, 121v, 123v, 127v, 131r, 137r, 140v, 146v, 149v, 152r, 154r, 157r, 160r, 163r, 168v, 172v, 174r, 176r, 177r, 181r, 183r, 192v, 197r, 198r, 202r, 206v, 211v); titoli rubricati.
- Binding - Note:
- piatti di legno; dorso a cinque nervi in pelle marrone, con ornamentazioni impresse in oro e lo stemma del duca Giovanni Angelo Altemps (m. 1620): al capro d’oro saliente sormontato dalla corona ducale; sovraccoperta in cartoncino azzurrino.
- Condition:
- ottimo.
- Catchwords:
- costanti, posizionati verticalmente nel margine inferiore interno.
- Heraldry:
- al centro del margine inferiore dell’incipit lo stemma di Alfonso II de Acuña Carillo: inquartato nel I e IV di rosso al castello di tre torri d’oro e nel II e III d’oro a nove triangoli d’azzurro con la bordura d’argento coricata di cinque bisanti d’argento (f. 1r).
- Other name:
- Ottoboni, Pietro, card., 1667-1740 [owner]
Altemps, Giovanni Angelo, duca d', m. 1620 [owner]
Foix, Pierre II de Grailly, card., 1449-1490 [owner] - Language:
- Latino.
- Alphabet:
- Latino.
Curatorial narrative
Il manoscritto Ott. lat. 1529 è tra gli esemplari miniati più significativi del compendio delle storie filippiche di Pompeo Trogo. Il corredo decorativo è costituito da quarantaquattro iniziali maggiori con figura e prolungamenti di tipo fitomorfo che introducono i relativi libri e da un elegante frontespizio, abitato da medaglioni polilobati istoriati che rappresentano unicamente gli episodi relativi al I libro che Ross propone di leggere in senso orario per mantenere la sequenzialità degli eventi descritti nel testo (Ross, An illustrated, pp. 261-267). Il codice presenta nel bas-de-page lo stemma di Alfonso II de Acuña Carillo (Manuscrits classiques, I, p. 606), deceduto nel 1482 mentre ricopriva la carica di arcivescovo di Toledo; prima di giungere presso il cardinale Pietro Ottoboni, il manoscritto passò inoltre almeno tra le mani del cardinale Pierre de Foix le Jeune come dichiara la nota a f. 216r, del cardinal Sirleto e di Giovanni d’Angelo, duca d’Altemps (cfr. ex libris a f. Ir).
Considerato dubitativamente dalla critica un prodotto realizzato in Italia o in Spagna (Scarcia, Scheda nr. 70, p. 315), l’analisi delle miniature consente di inserire il manoscritto all’interno della produzione di codici miniati del terzo quarto del XV secolo realizzati in Italia settentrionale, verosimilmente in area lombarda. Le illustrazioni sono infatti avvicinabili al ms. Urb. lat. 1181 che oltre a presentare le stesse fisionomie e motivi vegetali affini, realizzati con la stessa gamma coloristica incentrata sul porpora, oro, blu, verde, mostra nel margine inferiore il medesimo stemma dell’arcivescovo di Toledo Alfonso II; il confronto con il codice urbinate è fondamentale anche per restringere la datazione tra gli anni sessanta e gli anni settanta del Quattrocento poiché in esso è presente a f. 109r la sottoscrizione del copista e la datazione all’anno 1466: "Exscripsit Paganus Rhaudensis ex ipsius Philelphi originali exemplari emendatissimo a. a supradicto natali 1466 Papiae 6 idus novembres. Vale qui legisti". Grazie al colophon è possibile dunque ancorare anche il codice ottoboniano all’ambiente milanese della corte di Francesco Sforza, all’interno del quale ebbe un ruolo rilevante il copista Paganus Raudensis (cfr. ad esempio il ms. Harley 2526 della British Library a Londra), documentato in ventidue codici realizzati tra il 1440 e il 1468 contenenti opere di autori classici e gli scritti del poeta Francesco Filelfo.